Nelle viscere della Corruzione

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    Drago Millenario

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    Dettagli
    Tipo di ruolata: Dark Fantasy, Seria
    Argomento: Ci troviamo in una terra sperduta negli oceani. La vegetazione a grandi macchie è marcescente e l'acqua dei fiumi putrida. Vari villaggi sono sparpagliati per terra. In lontananza si possono osservare catene montuose dalle vette ghiacciate.
    Essendo un'ambientazione darkfantasy è possibile incrociare squallore per le strade, come ad esempio cortigiane e tagliagole. Tuttavia vorrei ricordare che scene dirette di erotismi e simili non sono permesse per regolamento del forum
    Pericolo di morte: A discrezione dell'utente
    Numero massimo di giocatori: preferirei non si andasse oltre i 5 giusto per non avere troppa carne al fuoco, ma se si riesce a tenere bene il passo senza creare situazione confuse per me si può benissimo andare oltre questo numero.
    Altro: Visto che di solito le schede dei personaggi del libero non hanno alcuna revisione, avete libertà nell'utilizzo dei poteri dei vostri personaggi, non dovete creare tecniche specifiche da mettere sotto spoiler prima iniziare a ruolare. Tuttavia vorrei ricordarvi di avere criterio e non tirare fuori cose spaccauniversi durante la ruolata e di non fare powerplaying.
    E' permesso l'uso di png e del multipersonaggio


    Scheda
    Nome: Setran
    Razza: MezzoDrago
    Età: Sui 32 anni
    Aspetto fisico: E' un uomo molto alto, quasi un metro e novanta. La sua pelle è normale ma presenta alcune scaglie che formano un'armatura naturale simile a quella dei draghi in alcune parti del corpo. Queste scaglie tendono ad avere un colore nero. I suoi occhi sono del tutto identici a quelli dei draghi. Un'iride ricordante un'inferno di fiamme coperta da una pupilla scura a forma di mezzaluna.
    Carattere: Tremare difronte all’impassibilità del suo sguardo è quasi impossibile. Forte come un titano, ma leale come un cavaliere. I concetti di bene e male non gli appartengono, agisce secondo i comandi del suo cuore guerriero, senza una morale particolarmente radicata.
    Viene guidato dalla ricerca di avventura e smania di sfida. Combatte a mani nude i nemici meno introversi, mentre i più meritevoli possono vantare dell’avere fronteggiato le sue armi.
    Toglie l’armatura, simbolo della sua nomea, solo in casi di estrema necessità.
    E’ devoto alla legge dell’Arena, un concetto che gli è stato impartito sin dalla gioventù. Molte casualità del fato tendono ad essere interpretate da Setran come la volontà dell’Arena, una sorta di Deus ex machina.

    Altro: Impugna la Shadormor corrotta ed è accompagnato da una viverna scarlatta, Inkalgorn.
    Setranfullbodycut


    La bestia sfrecciava in cielo con ali di pipistrello, scuotendo la vegetazione sottostante e le montagne di sterco e fango accumulate in quella lorda terra dimenticata anche dai diavoli dell'inferno.
    Una seconda figura molto simile alla prima, ma dai taglienti aculei che correvano per tutto il corpo, saettava verso la prima. Finché, non sembrarono scontrarsi.
    Un attimo esprimibile come un battito di cuore ed una terza sagoma molto più piccola sembrò tuffarsi dalla sommità della seconda, accanendosi contro la prima. Era umanoide, nelle mani stringeva un'immensa arma di metallo scuro che luccicava stimolata dai morbidi raggi solari.
    Sembrò attraversare il corpo della prima creatura, per poi sopraggiungere nuovamente sulla schiena del gigante spinoso. L'altra figura alata venne scossa da un fremito, si arrestò per poi piombare al suolo sfaldando i corpi di alberi marcescenti quasi completamente divorati da tarli striscianti.
    Un drago, trucidato e sventrato con una tale brutalità da avergli concesso una fine indolore, senza il dispiacere del trascinarsi moribondo in una pozza di sangue in attesa che la mancata affluenza di quest'ultimo nel corpo lo privasse della vita.
    L'incubo acuminato incrociato in cielo dal defunto cominciò la discesa, rivelando la pelle color carminio. Era si anche lui appartenente ad una discendenza draconica, tuttavia possedeva solo zampe posteriori e sulla schiena portava il carnefice della creatura.
    La spada tesa nel pugno destro era grondante di sangue fino all'elsa, lo sguardo di lui non faceva traspirare alcuna emozione di soddisfazione o rammarico, limitandosi ad osservare la gabbia toracica da lui spalancata e le viscere della belva riversate al suolo assieme ad intestino e polmoni trafitti.
    Si avvicinò a quello stomachevole spettacolo, collocandosi sul cadavere mentre piantava la spada nel terreno.
    La viverna l'osservò un attimo, prima di indicare la sua lama con il muso
    "Quella spada sta diventando troppo famelica"

    "Non dobbiamo essere noi ad averne timore, non finché sarà fedele a me. Sappiamo entrambi quanto questa devozione sia radicata.
    Tamen, ora abbiamo altro a cui porgere la nostra attenzione. Dobbiamo capire cosa affligge queste terre, se rappresenta una minaccia o una risorsa.
    Guarda quel drago, corrotto e divorato da un dilaniante morbo. Non è semplice peste. "

    Fece lui, osservando alcune chiazze nere sparpagliate sulla pelle della creatura.
    "Non iniziare a rifilarmi farsesche osservazioni come se dietro quell'elmo si celasse anche solo un granello di altruismo. Tu vuoi solo qualcosa da trucidare perché nel profondo, non sei tanto diverso da me. "
    L'uomo rimase in silenzio, seduto sulla testa del gigante abbattuto.
     
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