La fenditura di smeraldo

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    L'umore nero di Aquarius cominciò a risollevarsi quando sentì i possenti battiti di ali di draghi in avvicinamento. Altri due draghi si unirono al gruppo, si presentarono ed ispezionarono la fenditura nella roccia come aveva fatto lui prima che le due donne ed il grifone arrivassero.
    Il primo dei due draghi era una grossa femmina nera, anche più grossa di lui, di nome Aidal. Ad un primo impatto le sembrò essere una dragonessa parecchio taciturna e sulle sue, tanto che dubitava di potersi comportare con lei come faceva normalmente con le altre femmine della sua specie.
    Il secondo invece era un drago ad occhio e croce della sua età, un poco più basso e di un bel blu acceso. Avvertì un leggero aumento dell'elettricità nell'aria solleticargli le creste e si chiese se fosse dovuto all'arrivo del nuovo drago.
    Che sia un drago elettrico? si chiese osservandolo. In effetti non era molto diverso dai draghi elettrici della sua patria oltre l'oceano.
    A quel punto l'umana di nome Eona lo distolse dai suoi pensieri sorprendendolo non poco. Non solo si dichiarò essere cieca, cosa che non avrebbe mai sospettato avendola vista scendere da cavallo da sola senza ruzzolare a terra, ma semplicemente poggiando la mano su di una delle pareti della fenditura descrisse cosa avrebbe atteso il gruppo di avventurieri oltre la sua soglia per un centinaio di metri.
    Caspita. osservò mentalmente Deve avere una qualche dote particolare che le permette comunque di vedere...
    Aquarius non vedeva degli umani capaci di utilizzare magia ed incantesimi da quando si era lasciato il Regno alle spalle in cerca di aiuti per la guerra che devastava la sua terra ed incontrarne nuovamente uno gli faceva provare una strana sensazione.
    Beh, almeno questa non ha provato ad uccidermi a vista...
    Fu infine il turno di Akshaykeerti, il grifone, di dare un'occhiata alla spaccatura color smeraldo. Subito dopo lui, Eona e Lilith convennero che era arrivato il momento di entrare.
    Peccato che nessuno dei tre si mosse per farlo.
    Fatemi indovinare....state aspettando che entri un drago per primo, vero? pensò lanciando un'occhiataccia alla vampira che stava palesemente prendendo tempo cercando qualcosa nella borsa.
    Si lasciò scappare un sospiro irritato e si alzò per avvicinarsi di nuovo alla fenditura nella roccia. La osservò di nuovo, l'inquietudine cominciava a farsi davvero sentire mordendogli lo stomaco come se fosse un lupo affamato. Sentì le creste su testa e schiena appiattirsi leggemente e si sforzò per rialzarle ed apparire tranquillo e sicuro di sé.
    In fondo era un gruppo composta da ben tre draghi, un grifone, una maga ed una vampira. Cosa poteva andare storto?
    << Se siamo tutti pronti direi avviarci allora. >> disse voltandosi per dare un'ultimo sguardo ai suoi compagni d'avventura che non aveva mai visto prima, per poi sparire attraverso la soglia rocciosa.
    CITAZIONE
    Beh, almeno questa non ha provato ad uccidermi a vista...

    Scusate non ho resistito, sono una brutta persona XD
     
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    Dopo di Aidal, arrivò un vivace drago dalle scaglie blu elettrico, più piccolo di lei. Disse di chiamarsi Zell e, come lei, andò a vedere la spaccatura nella montagna, esaminandola. Dopodiché la dragonessa puntò lo sguardo sull'umana a cavallo, la quale iniziò prima a parlare con il grifone variopinto -da quello che intuì, forse i due si conoscevano di già- e poi, si presentò con il nome di Eona, mettendo subito in chiaro che lei era non-vedente e che questo, non sarebbe stato alcun problema per la compagnia. La dragonessa le annuì con la testa in risposta, facendole intendere che era tutto chiaro e, in seguito, spostò l'attenzione sul grifone che si chiamava Akshaykeerti. Nome piuttosto esotico e curioso. Aidal non ebbe problemi a memorizzarselo, poiché proprio la memoria era il suo punto forte.
    Tutto d'un tratto però, sentì che la propria coda era stata appena sfiorata da qualche movimento. Voltando rapidamente la testa indietro, vide Eona che l'ebbe scavalcata abilmente, raggiungendo così la spaccatura. Togliendosi poi il cappuccio dalla testa quando fu dinanzi all'apertura, iniziò a parlare e spiegò cosa aveva "visto" dentro a quella fenditura, ovvero solo pareti e basta. Aidal rimase quasi colpita da quella sua analisi, nonostante l'umana appunto, fosse cieca.
    "Interessante. Sapevo del fatto che i non-vedenti possono sviluppare poteri che colmano la lacuna della vista andata persa. Ma non credevo così." pensò, girandosi verso la fenditura che pulsava di una strana energia sconosciuta alla rettile. Si potevano udire infatti, dei leggeri e lontani "tum-tum" su un mare di abissale silenzio. Nessun rumore naturale, quale il canto degli insetti e degli uccellini, osava proferire in quell'atmosfera quasi "aliena".
    I secondi passavano e tutti, però, parlavano e nessuno passava all'azione. Non avevano il coraggio di entrare per primo dentro a quella fenditura?
    "Paura del buio, forse?" si domandò, trattenendo un ghigno di soddisfazione. Chi cercava cose dentro alla borsa, chi dubitava sul procedere... Stavano perdento tempo prezioso. Aidal quindi, decise di voltarsi e di entrare per prima... Ma qualcuno, o meglio, quel drago di nome Aquarius la batté sul tempo, entrando dentro alla spaccatura e sparendo dentro di essa. La dragonessa senza tante remore, lo seguì a ruota, facendo dondolare la lunga coda a rasoio al ritmo dei passi del proprio corpo.
    "Attenzione alla mia coda, può farvi molto male." disse, avvertendo chi sarebbe venuto dietro di lei.
     
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    Dopo aver studiato quella fenditura, Zell si concentrò su quello strano battito che proveniva da laggiù. Sembrava che a pulsare fosse proprio il cuore stesso della montagna, se la Natura avesse dotato una montagna di organi come quelli degli animali. Le montagne di origine naturale erano fatte di pura roccia e di minerali anche di pregevole qualità, e alcune montagne eruttavano il sangue del pianeta, la lava bollente dei vulcani. Ma nessuna montagna o vulcano aveva un cuore pulsante.
    Il drago del Fulmine tornò a guardare i presenti. L'umana disse di chiamarsi Eona e di essere cieca ma i suoi balzi agili giù da cavallo e sopra la coda della dragonessa nera facevano pensare tutt'altro.
    "Se è cieca come ha fatto a capire che lì c'è la coda di quella dragonessa? O mente oppure hai dei sensi sofisticati nascosti, come i miei impulsi elettrici." furono i pensieri di Zell.
    Eona incitò al gruppo di mettersi in marcia ma nessuno prese l'iniziativa personale e passarono alcuni secondi prima che venne il vero momento di mettersi in marci. La presenza di due suoi simili rassicurava Zell, entrambi erano più grandi di lui sia in dimensioni che età e ciò lo fece sentire più protetto. Specialmente quella dragonessa nera, dava l'aria di essere una dragonessa oscura già molto forte.
    Il giovane drago blu trotterellò dietro Aidal, la dragonessa oscura, la quale mise in guardia tutti per la sua lunga coda.
    "E lo stesso vale per la mia coda. La cresta rossa è molto appuntita" disse, dopo un lungo periodo di silenzio.
    Zell camminava subito dietro la punta della coda di Aidal, stando attento a non toccarla con le zampe, la sua di coda, del resto, faceva gli stessi movimenti, a testimoniare la tensione che aveva il giovane drago elettrico.
    "Cosa può essere questo rumore?" chiese alla dragonessa nera mentre procedevano sul freddo sentiero roccioso, accompagnati da quel rumore sordo che non accennava a fermarsi e rendeva nervoso Zell.
     
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    Eona si accodò a Zell restando a debita distanza dalla sua coda, prima di partire però fece un allegro cenno al grifone e alla umana. Aquarius era sembrato irritato dalla loro dimostrazione di poco coraggio ma per lei non era un problema, tre draghi le camminavano di fronte e la fenditura era abbastanza grande e alta da permettere loro di volare e muoversi senza molti problemi, di certo qualsiasi cosa li aspettasse sarebbe risultata molto più gestibile da quella formazione mentre loro potevano coprir loro le spalle.
    Continuò a camminare mantenendo la mano destra sulla parete rocciosa mentre con la sinistra teneva saldamente il bastone con il quale si aiutava a camminare sul terreno dissestato.

    CITAZIONE
    Procedete spediti dentro alla fenditura per una buona mezzora senza notare nulla di interessante. Anche l'incessante battito non vi sembra essere più vicino o lontano. La vostra camminata finisce davanti ad una Visuale decisamente curiosa.
    La montagna si chiude sopra a voi impedendo alla luce di entrare mentre la strada si allarga di fronte a voi dando forma ad una gargantuesca stanza circolare sorretta da quelle che sembravano gigantesche colonne di puro smeraldo, almeno tre volte le dimensioni della dragonessa oscura. Al centro di questa stanza svetta un singolo albero, talmente grande che i giganteschi rami sembrano sorreggere il tetto di roccia. Il tronco di quest'ultimo si divide in due creando un portale delle di circa trenta metri di altezza ed una ventina di larghezza.
    Ad una prima occhiata di fronte all'albero sembrano esserci figure umanoidi sia sdraiate che in piedi, da quella distanza solo una vista estremamente acuta può vedere la vera natura di ciò.
    In realtà le figure rannicchiate sui piedistalli che circondano il portale sono golem e a terra sono disseminati cadaveri di avventurieri poco fortunati. Le statue non sembrano attive in questo momento.
     
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    Il grifone scarlatto non si vergognò affatto della dimostrazione di codardia, lasciando allegramente passare le bestie più grosse di lui mentre lanciava un altro sguardo al crepaccio pulsante.
    In realtà, pensava fosse l'idea più intelligente quella di far andare per primi gli individui più robusti; in caso di attacco a sorpresa, sarebbero stati i più indicati a smorzare i colpi mentre lui e gli umani, più piccoli ed agili ( oltre che più fragili ), si preparavano a contrattaccare.
    In una missione come quella, da cui nessuno era mai tornato vivo, gli sembrava il minimo dover agire con un poco di coscienza in maniera da salvarsi le penne.

    Aspettò che le umane si incamminassero, affiancandole poi dietro la compagnia per tenere tutti nel suo ampio campo visivo, ruotando anche la testa da un lato all'altro per tenere sotto controllo anche la strada già percorsa. La prudenza non era mai troppa.
    Quel ritmico battito iniziava, come previsto, a dargli non poco sui nervi; appiattì il più possibile le orecchie sulla testa, lo stomaco contorto dall'ansia mentre schioccava nervoso il becco.
    Restò così per svariati minuti, nessuno sembrava voler proferire parola e la cosa non faceva altro che aggiungere spettralità al luogo, già abbastanza inquietante di suo.
    I bagliori verdastri della spaccatura riflettevano sulle piume cremisi del grifone una luce quasi giallognola, mentre lui spostava lo sguardo sulla pietra smeraldina osservandone interessato i lineamenti.
    Era abituato a lavorare con le pietre preziose, eppure quella era una vista che nonostante tutto gli faceva venire i brividi lungo la schiena, arruffandogli le penne del dorso e delle ali.

    Era ormai passata ad occhio e croce una mezz'ora - un tempo record per Shay, che quasi mai passava tutto quel tempo in silenzio.
    Stava per aprire il becco per sdrammatizzare con una stupida battuta, quando la visione davanti a loro lo bloccò.
    Il becco si spalancò comunque mentre il grifone rizzava le orecchie sempre più guardingo; accelerò di colpo il passo, sorpassando Lilith ed Eona per affiancarsi ai draghi, le piume del collo gonfie e la testa bassa mentre intimava agli altri di fermarsi con un cenno di una delle grosse zampe tigrate.

    I cadaveri a terra, o quello che ne rimaneva, sembravano essersela passata davvero brutta; quasi tutti sembravano riportare gravi ferite da contusione, o almeno così facevano pensare le armature spaccate ed i crani aperti.
    C'era da andare cauti.
    Shay aguzzò la vista, muovendo da solo un paio di lenti, lentissimi passi per osservare meglio lo spettacolo davanti a loro e facendo del suo meglio per tenere a bada l'ansia che gli rodeva le pareti dello stomaco alla vista di quello che sarebbe potuto essere il loro destino se non fossero stati all'altezza di qualsiasi cosa si fosse parata davanti a loro.
    Si bloccò, osservando le enormi colonne smeraldine che torreggiavano nella stanza.
    Non fu il grosso, singolare albero a catturare di più la sua attenzione, bensì le figure rannicchiate tutto intorno ad esso.
    Conosceva quelle forme, ne aveva scolpite di simili.

    ... Golem. fu l'unica cosa che esalò, aprendo lentamente le ali. Era pronto a scattare, avessero dovuto attaccarli a sorpresa.

    Me ne hanno commissionati un paio, anni fa. Sono dannatamente tosti. Non mi sorprende che i nostri amici qui presenti abbiano fatto una fine tanto dolorosa.

    Tenendosi all'erta, lanciò uno sguardo ai compagni d'avventura, tirando fuori gli affilatissimi artigli che affondò saldamente nel terreno, pronto a darsi la spinta.

    Probabilmente non sapevano che i costrutti hanno un punto debole. Non so quanto ci convenga provare ad attaccarli, però.
     
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    Lilith si rese conto che era alquanto inutile perdere tempo in quel modo, si sarebbe solo resa ridicola e non avrebbe certo suscitato simpatia nei suoi nuovi compagni.
    Si incamminò e raggiunse Eona e il grifone Shay. I draghi raggiunsero la fenditura ed entrarono, poi fu il loro turno.
    Camminarono così in silenzio per una mezz'ora buona che a Lilith sembrò un secolo. Lei avrebbe voluto dire qualcosa, ma camminavano tutti senza aprire bocca o becco e lei non ebbe il coraggio di aprire la sua.
    Ad un certo punto Shay passò davanti a loro, raggiunse i draghi e si bloccò di colpo come stupito da ciò che gli si parava davanti agli occhi. A Lilith salì l'ansia anche senza avere ancora ben presente cosa avessero visto i suoi compagni e d'istinto afferrò la mano di Eona e si nascose dietro a lei, aprendo finalmente la bocca e dicendo all'umana l'unica frase che non avrebbe mai dovuto dire. "Guarda là, deve essere successo qualcosa." Rendendosi conto di ciò che aveva appena detto e soprattutto a chi lo aveva detto, Lilith avrebbe voluto scavare un buco e seppellirsi. *Lo sapevo che avrei dovuto tenere la bocca chiusa, guarda che razza di figura ho fatto. Una frase più infelice non potevo usarla con questa ragazza. E ora che faccio? come rimedio a questa enorme gaffe? Su, veloce Lily, trova il modo di scusarti e uscirne nel miglior modo possibile.* "Eona ti prego perdonami,sono una perfetta idiota. Non ho scuse anche se vederti muovere così bene tra gli ostacoli è difficile ricordarsi che purtroppo tu vivi nel buio." Intanto che Lilith balbettava le sue scuse raggiunsero il resto del gruppo. "Ecco davvero io non so più cosa dire, sono mortif....PER IL PALO DEL CONTE VLAD!" urlò Lilith avendo una crisi isterica dettata dalla paura. "Vedo gente morta, ci sono pezzi di persone morte in giro. Che cosa è successo? Io sono un vampiro e dovrei essere abituata a vedere certe cose eppure in 380 anni non riesco a non sentirmi male davanti a pezzi di carne morta. Ci sarà pur un motivo se sono costretta a bere dalle boccette e non attaccandomi al collo di nessuno." Lilith sentì la voce di Shay che spiegava quanto fossero pericolosi i Golem sempre più lontana, le gambe tremare e in un attimo fu avvolta dal buio.
    Si sentì un tonfo.
     
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    Il drago ibrido continuava ad avanzare in silenzio nel corridoio di roccia. Non gli sarebbe dispiaciuto provare ad interagire in qualche modo con i due draghi che camminavano dietro di lui, ma non sapeva bene che dire in quella situazione. Anche quando sentì Zell chiedere cosa potesse essere quel rumore che sentivano non aveva la più pallida idea di cosa rispondergli: non lo sapeva neanche lui.
    L'unica cosa che sapeva era che quel rumore stava seriamente mettendo a dura prova i suoi nervi.
    Non riusciva nemmeno a capire da dove provenisse esattamente quel dannato battito. Per quanto avanzasse nella montagna non sembrava avvicinarsi nemmeno di un passo alla sorgente del rumore.
    Di sicuro non gli sembrava una buona cosa.
    Aquarius percepì la strada farsi gradualmente più larga finché non si ritrovò alla soglia di una stanza gigantesca e lì si fermò ad osservare cosa si trovasse di fronte con i suoi occhi adattati al buio delle profondità marine.
    La prima cosa che gli saltò agli occhi fu ovviamente l'imponente albero al centro della stanza, talmente grande da mozzargli il fiato per lo stupore.
    << Incredibile...non ho mai visto nulla del genere in vita mia. >> commentò in un sussurro rapito, osservando ora l'enorme squarcio nel tronco dell'albero che creava una sorta di portale per chissà dove.
    Solo allora il drago verde acqua cominciò a notare anche il resto della stanza, come le colonne di smeraldo che sorreggevano la stanza o le figure umanoidi sdraiate ed in piedi di fronte all'albero.
    Mentre il drago socchiudeva un po' gli occhi nel tentativo di mettere meglio a fuoco di dettagli da quella distanza percepì il grifone posizionarsi al suo fianco visibilmente teso.
    E Aquarius poteva benissimo intuirne il motivo: era piuttosto sicuro che le figure a terra fossero le spedizioni precedenti alla loro e seppure la vista di cadaveri umani non lo avesse mai turbato prima, anzi, questa volta invece riuscì ad infondergli un senso di inquietudine.
    Non era più così tanto sicuro che un gruppo composto da tre draghi, un grifone, una donna cieca ed una vampira potessero riuscire a scampare a qualsiasi cosa avesse ridotto in quel modo così tanti avventurieri.
    Provò ad osservare con più attenzione le figure rannicchiate sui piedistalli davanti all'albero ma non gli erano abbastanza familiari per poterle riconoscere a quella distanza. Ma fu a quel punto che Akshaykeerti aprì il becco per dire che si trattavano di golem e spiegare al resto del gruppo cosa fossero.
    << Golem dici? Non ne ho mai visti prima ma ho sentito storie tremende su di loro...>> gli rispose, sempre meno fiducioso riguardo all'intera faccenda.
    All'improvviso Lilith cominciò a strillare come impazzita, blaterando di vedere la gente morta e fatta a pezzi.
    << Qualcuno la zittisca prima che tutto il suo strillare risvegli quei cosi! >> ringhiò il drago voltando la testa di scatto per vedere il resto del gruppo alle sue spalle.
    Non era mai saggio sbraitare in quel modo in situazioni del genere, non si poteva mai sapere cosa poteva venire attirato dalle urla.
    Per fortuna la vampira pensò a zittirsi da sola svenendo per la paura.
    << Fantastico. Davvero fantastico, ora chi se la porta in giro se non si riprende? >>
     
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    Dietro di lei venne Zell, il quale, dopo un lungo periodo di silenzio, le domandò cosa poteva essere quello strano pulsare che veniva dall'interno della montagna. Aidal non voltò la testa verso colui che aveva posto la questione ma, continuò a tenerla in avanti sul sentiero che sprofondava gradualmente nel buio.
    "Una forza arcana che presto avremo il piacere di scoprire." rispose, con un tono alquanto misterioso. Tutta quella faccenda iniziava ad essere piuttosto interessante per la dragonessa, infatti, non vedeva l'ora di arrivare al punto della situazione per scoprire cosa veramente era questo curioso fenomeno che albergava dentro alla montagna.
    "Magari potrebbe essere una differente manifestazione di un oscuro potere, chi lo sa..." pensò, continuando ad avanzare silenziosamente mentre gettava rapide occhiate al gruppo dietro di lei. In coda, oltre Zell, c'erano Eona, Akshaykeerti e la vampira: nessuno di loro ebbe il coraggio di spezzare la silenziosa tensione anche solamente per pronunciare parola, cosa che Aidal apprezzò poiché le creature troppo logorroiche le davano piuttosto fastidio.
    Dopo un'abbondante mezzora immersa nella quiete e nel ritmico battito della spaccatura, Aidal notò che il soffitto della montagna iniziò a chiudersi man mano che procedeva in avanti. La luce smise di penetrare ma questo, non le causò alcun problema poiché i suoi occhi erano adatti per vedere anche nella più completa oscurità. Vide inoltre, che la strada di faceva sempre più larga, fino a tuffarsi in una grande stanza circolare con delle enormi colonne portanti verdi, di puro smeraldo. Erano molto più alte di Aidal stessa e furono oggetto di interessamento da parte di quest'ultima, tantoché ella si avvicinò ad una di loro e iniziò a scrutarla intensamente in ogni suo stupendo dettaglio. Non aveva mai visto niente di simile e, essendo naturalmente attratta da tutto quello che poteva essere prezioso -era un drago occidentale dopotutto...-, non poteva passare a dritto come se niente fosse. Non osò però toccarle, perché aveva l'impressione che anche un piccolo gesto azzardato in quel luogo, potesse nuocerle in modo anche grave.
    "Non toccate niente." li avvertì, quando solo in quel momento si accorse che uno strano odore di carne in decomposizione aleggiava nella stanza come un presagio di morte. Si allontanò dalla colonna e notò che il grifone aveva superato il resto del gruppo per affiancare rispettivamente i tre draghi. Nei suoi occhi si poteva leggere un certo timore e, con una delle sue zampe tigrate, incitava gli altri a stare fermi. Aidal ignorò quell'avviso seppur fatto in maniera saggia e continuò a seguire l'odore fino a quando, davanti al suo campo visivo, vide quello che doveva essere un grande albero che, con i suoi possenti rami, sorreggeva il soffitto roccioso. Il tronco poi, si spaccava in due e andava a creare un ampio portale che sembrava essere vigilato da delle insolite figure umanoidi che il grifone, prontamente, le definì come golem. Solo che lì, oltre ai costrutti, c'era anche un tappeto di cadaveri che copriva macabramente il suolo. Aidal, aguzzando la vista, notò che erano per la gran parte umani, avventurieri per la precisione. Coloro che con tanta spavalderia si erano avventurati in quella spaccatura per poi morire e marcire come mele cadute dall'albero.
    "Dall'odore che fanno, non sembrano essere morti da molto tempo." proferì la dragonessa, continuando ad analizzare l'ambiente con occhi asettici e privi di compassione. Al contrario degli altri infatti, non era colpita da quello spettacolo fatto di carne e sangue. La stessa cosa doveva essere anche per la vampira ma ella, improvvisamente, iniziò ad urlare presa dalla paura e, poco dopo, svenne, cadendo a terra con un tonfo secco.
    "I vampiri generalmente non dovrebbero impressionarsi così facilmente dinanzi a membra spezzate..." pensò, avvicinandosi alla non-morta. Doveva farla riprendere, non voleva avere di certo dei pesi addosso!
    "Ci penso io." rispose svelta a Aquarius, senza tanto e né quanto. Una volta che fu sopra l'umanoide con la testa, la rettile chiuse gli occhi e poi li riaprì in seguito, facendo uscire dalla propria ombra un'oscura e filamentosa zampa che avvolse la vita di Lilith in maniera delicata. Le ombre, comandate dalla stessa dragonessa, potevano afferrare cose o oggetti ma erano "nate" principalmente per spezzare le ossa di coloro che osavano minacciarla. Bastava un solo e piccolo movimento per stringere la presa con le ombre, causando alla vampira dolorosi danni... E invece non fu così: la sollevò quanto bastava per tenerla in piedi e iniziò a scuoterla avanti e indietro con piccoli movimenti forti, in modo da svegliarla.
     
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    La risposta della dragonessa oscura non soddisfò la curiosità di Zell che rimase nervoso.
    Quei trenta minuti furono odiosi per il giovane drago del Fulmine che detestava rimanere sulle spine. Se c'era un pericolo da affrontare era meglio farlo subito. A testimoniare il suo nervosismo interno era la sua aura di elettricità statica che si propagava attorno a lui e la sua lunga coda che si muoveva di continuo a destra e a sinistra sollevata da terra. Quella mezz'ora parve non finire mai. E quel continuo e costante pulsare lo rendeva ancora più nervoso. Per far passare il tempo più velocemente e per avere la mente impegnata si mise a contare a mente quei battiti ma giunto a 1377, un pensiero gli fece perdere il conto e dovette cominciare daccapo. Alla seconda conta, quando giunse a 640, qualcosa successe e il gruppo rallentò.
    La montagna iniziò a stringersi sopra di loro ma la strada si allargava e la prima cosa che notò Zell fu il grande albero che cresceva là sotto. Essendo nato in mezzo alla Natura, Zell era molto attratto dagli alberi secolari come gli altissimi abeti della sua terra nativa, e non perdeva l'occasione di appoggiare le zampe su tronco e radici in un abbraccio di pura energia tra lui e l'albero. Ma quell'albero non aveva niente di albero, solo la forma. Nessun albero poteva crescere nel ventre di una montagna e nessun albero aveva un portale nel tronco.
    "Quell'albero non è naturale, lasciatelo stare!" fu il suo avvertimento, in aggiunta al non toccare niente di Aidal.
    Troppe cose non quadravano in quel posto. Le narici del drago percepirono odore di morte che proveniva dai cadaveri e le statue di golem sui piedistalli avevano qualcosa di strano.
    Il grifone dai vivaci colori zampettò tra i draghi per studiare le statue, confermando che si trattavano di golem.
    "Non abbassiamo la guardia! Quelle statue non mi piacciono anzi....tutto non mi piace di questo posto!"
    I ventiquattro artigli neri di Zell grattavano sul terreno roccioso provando scintille elettriche, il drago era sempre più nervoso, condito anche dagli strilli della femmina di vampiro che innervosirono anche Aquarius..
    "Con tutto quel chiasso che fa è capace di risvegliare anche i morti qui dentro!" fu il suo pensiero.
    Ma gli strilli della vampira cessarono di colpo e ci fu un tonfo. Era svenuta e Aidal si offrì i aiutarla. Il giovane drago elettrico rimase ad osservare con molta curiosità le abilità della dragonessa oscura che usò le ombre con estrema delicatezza per sollevarla in piedi e scuoterla.
    "Se si sveglia dobbiamo tapparle la bocca. Non possiamo permetterci quel chiasso in un posto del genere. A meno che i nemici non siano sordi come statue ma lo dubito fortemente." disse Zell a voce bassa, rendendosi conto che per ora non era arrivato ancora nessuno che potesse essere stato attratto dalle urla della femmina di vampiro.

     
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    Troppe cose stavano succedendo tutte insieme, Shay si era mosso oltre di lei con fare frettoloso, probabilmente preoccupato per qualcosa. Qualcosa che non tardò ad esporre a loro, dei golem a quanto pareva stanziavano di fronte a loro, accennò a un punto debole ovviamente riferendosi al nucleo magico che li alimentava, non era conoscenza comune ma chiunque avesse aperto un manuale sui costrutti o sulla basilare magia di animazione sapeva che era necessario un nucleo che li facesse muovere. Stava per aprire bocca proponendosi di andare in avanscoperta per esplorare con la sua magia mentre gli altri la seguivano coprendole eventualmente le spalle quando Lilith si fece cogliere da un attacco di panico.

    "Un vampiro ma che dic-ohbenedettidei"

    Subito si voltò verso di lei, poggiando una mano sul suo braccio, in quel modo poteva controllare il corpo come se fosse il suo stesso ma prima che potesse dire che sembrava solo svenuta la grande dragonessa si avvicinò a loro afferrando ed iniziando a squotere la vampira con quelle che sembravano delle mani di pura energia, o almeno così è come lei le "vedeva".
    Si alzò prontamente piantando lo "sguardo" sulla dragonessa, senza proferir parola si avvicinò a lei posando una mano sulla massiccia zampa, ora aveva una completa visione anche di lei... Era molto più minacciosa di quello che sembrava.

    "È solo svenuta, lasciala a terra, in questo momento non abbiamo fretta"

    Difatti lei era interessata pure ad altro, superò agilmente la Aidal avvicinandosi ai costrutti, arrivò fino a dove la dragonessa aveva piazzato la sua ultima zampa e si inginocchiò a terra posando le mani sul pavimento roccioso e esplorando la zona davanti a lei, quasi subito sussultò, a una ventina di centimetri dalle sue mani erano presenti numerose incavatura nella roccia, roba non naturale...

    "Piastre a pressione... Davanti a noi almeno fino ai piedistalli"

    Disse voltandosi verso i suoi compagni, passando poi lo sguardo verso Shay abbozzò un sorrisetto che emanava un qualcosa di folle.

    "Ti senti coraggioso? Vorrei che mi portassi in volo fino a quell'albero, oltre ai piedistalli"

    Disse mantenendo la testa voltata verso il grifone, non si era rivolta ai draghi perché erano troppo grossi e aveva il timore che muovendo i loro massicci corpi attivassero qualcosa che non andava attivato.


    CITAZIONE
    "La stanza davanti a voi rimane immobile, fortunatamente Aidal non ha mosso un altro passo e questo vi ha risparmiato un pessimo incontro.
    Shay, Aquarius, Lilith non notano nient'altro di sospetto da dove si trovano. Aidal nota che sulle colonne è scolpita una figura in rilievo raffigurante un gigantesco drago orientale che abbraccia la colonna per tutta la sua interezza andandosi a perdere oltre al campo visivo dei presenti.
    Lilith può svegliarsi questo turno se desidera o saltare/fare un post introspettivo.
    Ora che vi siete ripresi dall'iniziale sorpresa potete notare che le state sui piedistalli sono 10 e sono talmente tanto vicino all'albero che lasciano solo 3 metri fra loro ed esso"

    Chiedo venia per il cambio di stile per la moderata ma sto sperimentando svariate cose, sappiate che da ora in poi le vostre azioni se necessario saranno dettate dal tiro di un dado. Hawke hai fatto 18 ed è andata bene a questo giro, un po di meno e facevo scattare la trappola X°
    Non spaventatevi se vedete altri cambiamenti, sto cercando un modo di moderare che mi aggradi, se avete consigli sparate pure sotto spoiler X°
     
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    Gli occhi del grifone si ridussero a due fessure quando la dragonessa nera ignorò completamente il suo consiglio, muovendosi verso l'albero con una scellerata mancanza di prudenza che gli arruffò tutte le piume.
    Fece un paio di passi indietro, appiattendo le orecchie sulla testa con fare guardingo mentre il ticchettio degli artigli di Aidal sul terreno riecheggiava lievemente nella caverna, ma nulla parve succedere.
    Probabilmente era solo troppo ansioso, ma nulla gli faceva pensare che avrebbe dovuto abbassare la guardia quando il suolo davanti a loro era coperto di cadaveri.
    Ancora indispettito, scosse la testa per far tornare a posto il piumaggio, lanciando uno sguardo ad Aquarius che aveva appena affermato di aver sentito storie terribili riguardanti i golem.

    Beh, in genere dipende dalle intenzioni di chi li crea. Molti maghi ne fanno un uso perfettamente sicuro, ma... purtroppo ne so meno di quanto vorrei. Non pensavo sarebbero state informazioni preziose per il futuro.

    Si sarebbe mangiato le zampe.
    I nervi a fior di pelle, riprese con estrema lentezza il terreno che aveva perso indietreggiando, annuendo piano alle parole di Zell che, beh, aveva effettivamente ragione. Aveva appena affermato la pericolosità di ciò che avevano davanti ed era grato che qualcuno lo stesse ascoltando, rifletté stizzito mentre lanciava un altro sguardo fulminante alle grosse creature.
    Non fece molto caso ad Eona e Lilith che parevano borbottare tra loro, pensando al da farsi.

    Ok, sembra tutto abbastanza tranquillo. Ora- AH!

    Sobbalzò di colpo con un'esclamazione sorpresa quando la vampira iniziò ad urlare, inciampando per un attimo nella sua lunga coda per poi rimbalzare sul fianco di Aquarius, cosa che lo spaventò nuovamente facendolo scalpicciare scoordinatamente nella direzione opposta.
    Gli ci volle qualche secondo per riprendersi, il cuore gli batteva all'impazzata e quando ebbe voltato lo sguardo verso Lilith questa era già a terra, apparentemente svenuta.
    Non trovò la forza di avere altre reazioni, osservando sconfitto il resto del gruppo che prendeva in mano la situazione mentre con il respiro affannoso si riprendeva dallo spavento, seguendo con gli occhi Eona che tracciava i passi della dragonessa nera.
    Fu sollevato dal constatare che le urla non avevano risvegliato i costrutti, ma questo lo calmò solo in parte, lo stomaco contratto continuava a spedirgli crampi.
    Probabilmente aveva fatto un grosso sbaglio ad accettare quella dannata missione.
    Deglutì, rizzando poi le orecchie una volta notato il sobbalzo dell'umana. Quasi subito lei rivelò la presenza di trappole davanti a loro - avrebbe dovuto immaginarlo - e gli chiese un passaggio che il grifone non era esattamente molto propenso a dare, non sentendosi affatto coraggioso al momento.
    Ma non obiettò; stavolta, almeno, non lo avrebbe riempito di puzzo di vacca.

    Uhm... certo.

    Si chinò, avvicinando il ventre al terreno per dar modo alla donna di salirgli in groppa. L'aiutò con la testa, stando attento a non farla cadere prima di darle qualche istruzione.

    Puoi reggerti alle piume sul mio collo. Stringi forte le gambe e... se dovessi fare qualche manovra azzardata... per favore non cadere, non so se sarei in grado di riprenderti al volo.

    Lanciò uno sguardo ai draghi. Sperava avessero il buonsenso di non seguirli.

    Copriteci le spalle! esclamò, dandosi poi una poderosa spinta con le grosse zampe per decollare oltre le trappole, planando prudente verso il maestoso albero di pietra.
     
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    The DarkSoul

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    Lilith riprese i sensi ma si sentiva malissimo. Un senso fortissimo di nausea le dilaniava lo stomaco. Che stava succedendo? Si sentiva oscillare, anzi scuotere se pur delicatamente e la testa sembrava scoppiarle dal dolore e dalla pressione.
    Provò ad aprire leggermente un occhio per poi spalancarli entrambi terrorizzata e richiuderli velocemente dalla paura. Una zampa fatta d'ombra le avvolgeva la vita e la reggeva in piedi nonostante lei non avesse affatto forza nelle gambe ne il controllo di esse .

    *Ma che ci faccio così? Ricordo che stavo urlando e poi non ricordo più nulla e ora mi ritrovo sorretta da un enorme dragonessa. Se mi fingo morta come fanno alcuni animali magari mi mette giù. No no aspetta, e se mi crede morta e mi lancia da qualche parte? Mi frantumo in mille pezzi. Pensa Lilith pensa e fatti venire un'idea subito.*

    Lilith non conosceva ancora i caratteri dei suoi compagni ma sapeva bene che non era saggio fare arrabbiare un drago. Aveva già la sensazione di non andare particolarmente a genio al drago color verde acqua che disse di chiamarsi Aquarius. Più di una volta aveva percepito lo sguardo poco amichevole del drago su di lei.
    Non era certo facile pensare avvolta e sorretta da qualcosa di impalpabile ma allo stesso tempo così forte, non sapeva che fare ma qualsiasi cosa doveva farla in fretta perché stava davvero male.

    *Forse è giunto il momento che io mi trasformi, mutando forma la presa si allenterà e io potrò volare via sperando che tutto si concluda per il meglio. Almeno qui, perché se guardo più avanti ho paura che tutto si possa concludere nei peggiori dei modi.* Lilith aveva ancora viva in mente l'immagine raccapricciante dei pezzi di corpi che aveva visto prima e che le aveva fatto perdere i sensi.
    Raccolse tutte le poche forze rimaste e si trasformò in pipistrello riuscendo a volare via dalla stretta della dragonessa e atterrò poco distante di nuovo in forma umana.

    "Ti ringrazio per avermi aiutata" disse rivolgendosi ad Aidal "e chiedo scusa a tutti voi , non so cosa mi sia successo. Cercherò di non dare più problemi."
    Con le gambe ancora tremanti raggiunse in silenzio gli altri, guardando Shay portare in groppa Eona in volo verso il grande albero di pietra,
     
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    Aquarius cominciò a chiedersi se il suo ruolo nel gruppo non fosse in verità quello di fare da balia a quasi tutti i presenti.
    Non me ne intenderò molto, ma non credo che quello sia il metodo consigliato per far riprendere qualcuno... commentò mentalmente mentre osservava Aidal che, tornata sui suoi passi dopo essersi avventurata per un breve tratto avanti -del tutto inconsciamente a detta di Aquarius ed ignorando totalmente le parole di Akshaykeerti-, stava tentando di far riprendere conoscenza a Lilith scuotendola con una mano fatta di ombre.
    Per non parlare dello stesso Akshaykeerti che quando la vampira si era messa ad urlare era stato colto così tanto di sorpresa che era saltato all'indietro fino a colpirlo sul fianco per poi allontanarsi nuovamente in modo ben poco dignitoso.
    Il drago trovò il tutto quasi divertente e quello gli diede la conferma che il costante battito innaturale della montagna lo stava facendo diventare pazzo.
    Tornò a concentrarsi su Eona, che nel frattempo si era mossa anche lei seguendo i passi di Aidal. La osservò inginocchiarsi per posare le mani a terra e "vedere" nuovamente con il suo potere cosa li attendeva in quella sala, così come aveva fatto prima di oltrepassare la soglia della fenditura.
    << Quindi camminare è fuori discussione.... >> borbottò in risposta quando la donna cieca annunciò la presenza di piastre a pressione.
    Non era un gran volatore: nessuna delle razze da cui discendeva lo era. Per questo non accolse con gioa la nuova notizia, ma qualsiasi cosa era meglio di far scattare solo gli dei sapevano quali trappole.
    Eona a quel punto propose al grifone di portarla in volo fino all'albero, probabilmente per analizzarlo più da vicino. Di certo Akshaykeerti era la scelta migliore, si ritrovò a pensare Aquarius, date le sue dimensioni ridotte. Non sapeva quanto fossero abili nel volo gli altri due draghi, ma di certo la taglia lo avvantaggiava in un ambiente chiuso e con ostacoli come le colonne come quello.
    << Certo, non ti preoccupare. Puoi contare su di me! >> rispose al grifone osservandolo prendere il volo con Eona in groppa.
    Nel mentre la vampira doveva aver effettivamente ripreso conoscenza, nonostante il metodo discutibile, e la sentì porgere le sue scuse.
    Il drago ibrido si voltò di nuovo per piantare i suoi occhi color zaffiro su di lei. Sbuffò ed annuì lievemente, ma non ebbe effettivamente voglia di risponderle. Tornò invece a guardare di fronte a sé, seguendo con lo sguardo il volo dei due compagni d'avventura verso l'ignoto.
    << D'ora in avanti cerchiamo di ridurre il numero di stupidaggini, non voglio rimanerci secco qua dentro. >> disse infine, rivolto a tutti i presenti.
    Scusate il ritardo ed il post un po' uno schifo D:
    E anche Aquy che è il solito drago intrattabile XD
     
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    Eona le si avvicinò, toccando una delle sue zampe anteriori. Disse di lasciare a terra la vampira svenuta poiché in quel momento non avevano fretta. Aidal annuì senza dire nulla, pronta a lasciare la creatura dove stava prima, ma, venne interrotta da un'inquietante osservazione che fece l'umana. Difatti la vide avvicinarsi all'ultima zampa posteriore ed esplorare il terreno con il tatto, trovando così dell'incavature strane e piuttosto insolite. Si trattavano di piastre a pressione, così disse la donna. Erano cosparse davanti al gruppetto, fino ai piedistalli.
    "Non devo muovere un singolo muscolo, almeno fino a quando gli altri non si sono allontanati." In realtà non era impaurita da quello che sarebbe potuto accadere a lei se avesse tolto la zampa su quella piastra, era perlopiù preoccupata per la sorte degli altri. Decise quindi di stare immbolie come una statua, solo la testa si muoveva per tenere sotto controllo la situazione. Poco dopo, la dragonessa vide Eona su Akshaykeerti che si alzarono in volo, intenzionati a raggiungere l'albero oltre i famigerati piedistalli. Il grifone inoltre, si raccomandò ai draghi di coprire le spalle al duo, almeno finché non sarebbero tornati indietro. Aidal in risposta, fece un lieve cenno di "sì" con la testa e abbassò lo sguardo in basso quando vide che la vampira si era finalmente destata. Sembrava un po' intimorita... Dopotutto quelle zampe oscure non avevano un bell'aspetto rassicurante...
    In seguito la non-morta si trasformò in un pipistrello, per volare via da quella stretta di ombre e riatterrare in forma umana non molto distante dalla dragonessa. La ringraziò per averla aiutata e si scusò per l'accaduto di prima, promettendo di cercare di non creare più problemi. Aidal annuì silenziosa come sempre e rivolse un'occhiata a Aquarius quando disse quelle parole. Solo allora notò, oltre la figura del drago maschio, che quelle colonne di smeraldo erano abbracciate da dei lunghissimi dragoni orientali in bassorilievo. Sembravano non avere fine.
    "Lung..." mormorò, sempre immobile.
    "Non sono decorazioni tipiche di Duhann." constatò, riferendosi alle colonne decorate.
    Scusate il ritardo.
     
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    Drago Millenario

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    Zell rimase fermo sul posto senza però abbassare la sua guardia. Aveva percepito che se camminavano troppo vicini ai piedistalli sarebbe successo qualcosa.
    Si limitò ad osservare silenziosamente come evolveva la situazione e cosa facevano gli altri, la sua timidezza di certo non lo aiutava a relazionarsi maggiormente con i suoi compagni di avventura.
    Eona confermò che davanti a loro c'erano delle piastre a pressione e Zell cercò di non pensare a cosa sarebbe successo se qualcuno di loro le avesse attivate. Per scavalcarle dovevano quindi volare in quello spazio angusto e senza l'aiuto delle correnti. Per sua fortuna, Zell era abbastanza leggero e di dimensioni inferiori alla media.
    L'umana cieca scelse di cavalcare il grifone rosso che chiese l'aiuto dei draghi per coprirlo da eventuali attacchi. Il giovane drago del Fulmine i limitò ad annuire leggermente.
    La vampira che era stata sollevata dalle zampe oscure della dragonessa nera si riprese, chiese scusa ai presenti per i problemi che aveva creato ed assunse la forma di pipistrello, che volò agile verso l'albero.
    Il drago color acquamarina e la dragonessa nera rimasero immobili dove si trovavano e Zell fece lo stesso. Era sempre là in quella posizione, così fermo che sembrava lui stesso una statua, se non fosse per il muso che si muoveva leggermente per seguire con lo sguardo il volo del grifone e del pipistrello-vampira.
    Aidal fece un'importante osservazione riguardo alle colonne di smeraldo. Erano abbracciate dai dei lunghi draghi orientali disposti a spirale su ogni colonna. Solo ora si accorse anche lui di quelle figure e gli sembrò strano il fatto di non essersene accorto lui per primo. Di solito il suo sguardo veniva subito attratto da figure o sculture dei suoi simili, che siano occidentali o non.
    "Le leggende dicono che i Lung siano portatori di fortuna, fertilità e temporali ma in questo posto potrebbero anche fare la parte dei cattivi. Che ne pensate?" furono le parole del giovane drago elettrico rivolte ad Aquarius ed Aidal.
     
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37 replies since 23/1/2017, 21:52   736 views
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