Nella tundra d'alta montagna

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  1. Moon Spirit
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    Plumbee nubi coprivano il cielo in quel freddo giorno d'inverno, durante il quale placidi venti provenienti dal mare avevano portato una breve pausa tra le frequenti nevicate che avevano a lungo imbiancato la foresta. Le montagne si stagliavano altissime ed aspre in quel cielo grigio, enormi giganti a guardia della pianura lontana.

    Una sagoma slanciata si stagliava nel cielo, ben più grande degli uccelli che normalmente sorvolano quella zona. Cavalcava le correnti con immense ali d'aquila, osservando il territorio circostante con liquidi occhi d'ambra pura. Il vento gli srruffava il piumaggio e il folto manto candido, che variava verso il bruno sul dorso e sulle ali. Il grifone era in volo ormai da ore, con la pianura alle spalle e il mare inghiottito da tempo oltre l'orizzonte; gli mancava molto poco per iniziare a respirare affannosamente, tale era la stanchezza che permeava le sue membra possenti. Volse lo sguardo verso il basso, passando in rassegna le bianche cime degli alberi in cerca di una radura sufficientemente grande da potergli permettere un comodo atterraggio, e la trovò lì dove il fianco roccioso della montagna affiorava oltre il terreno, impedendo agli alberi di crescervi. Nient'altro che qualche ettaro attorniato dalla foresta, ma sarebbe stato il luogo perfetto per riposare un pò. Purchè, ovviamente, non giungessero ospiti poco gradevoli.

    Il grifone decise che era il caso di tentare. Battè alcune volte le ampie ali, virando verso la radura così da mettersi in linea con essa e planare dolcemente, riducendo man mano la velocità. Quando giunse abbastanza vicino al terreno, protese le zampe leonine e atterrò con leggerezza, assecondando con una breve corsa lo slancio residuo del volo. Dopo tante ore passate con i muscoli in tensione per dominare i venti, il poter chiudere le ali gli diede una sensazione piacevolissima. Si guardò attorno, in cerca di eventuali pericoli.

    Edited by Moon Spirit - 7/5/2012, 00:03
     
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    Drago Millenario
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    Quei minacciosi occhi dalla pupilla felina scrutavano impassibili il paesaggio che, sotto di essi, scorreva muto se non per il flebile fischio che il vento emetteva accarezzando le fronde degli alberi ancora imbiancate dalla neve. Era difficile anche solo pensare che, soltanto la sera prima, essa avesse con una terribile tempesta lacerato il consueto silenzio delle notti che Metus passava nella più completa solitudine, guardando le taciturne creste dei monti che si stagliavano quasi fino a toccare il cielo ancora attraversato da nubi scure.
    Il Drago Oscuro, irrigidendo appena le ampie ali per provare ad intercettare un'infida corrente che senza dubbio portava con sé la notizia di una nuova ed immminente bufera, mosse quasi con indifferenza le iridi di sangue per provare a cercare un rifugio adatto al clima che nuovamente sembrava scatenare su quelle zone la sua più cieca e glaciale furia. Non era molto che volava, forse meno di un'intera giornata, ma il non avere destinazione e l'apatia dovuta alla sua solitudine e alla sua mortalmente noiosa abitudinarietà lo facevano stancare prima di quanto non fosse necessario; ogni giorno non faceva null'altro oltre partire intorno al crepuscolo, volare per l'intera nottata e per la prima parte della mattina, cacciare per recuperare energie e riposare qualche ora, e poi, dopo poco tempo riservato al sonno, ripartire nuovamente. Certo, qualche piccola nota di colore era data dall'uccisione degli umani che trovava in giro, ma in quelle zone tanto sperdute e a temperature tanto basse era difficile che ve ne fossero.
    Non gli importava che fossero donne o uomini, cacciatori, fabbri o contadini. Gli uomini erano tutti uguali: assassini e traditori. Mai avrebbe smesso di guardarli sotto tale luce. E mai, sicuramente, nessuno avrebbe potuto vivere tanto a lungo al suo fianco per convincerlo del contrario.
    Piuttosto, sarebbe morto per mano sua.
    Alla fine, con un guizzo soddisfatto della coda, individuò un'apertura fra le basi di due irte montagne: abbastanza vicina al terreno da permettergli facile caccia, abbastanza lontana da esso per tenere alla larga gli indesiderati. Con una calcolata planata vi si avvicinò, constatando che era sufficientemente ampia per ospitare lui e abbondanti scorte di cibo, e vi si introdusse per accovacciarsi pazientmente ed aspettare.
     
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  3. Moon Spirit
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    Per quanto cupa fosse la giornata, il grifone emise un cupo borbottio soddisfatto, nell'osservare la rigogliosa vegetazione tutt'attorno. Le varie specie di alberi e arbusti erano diversi da quelli della sua terra natale, ma la perseveranza con cui riuscivano a sopravvivere alla spietata morsa dell'inverno era ammirevole. Per di più, sembrava tranquilla e vitale, cosa che lo indusse a rilassarsi e a credere di essere al sicuro. Dopo essersi scrollato energicamente di dosso la brina accumulata durante il volo tra le penne e il manto, si incamminò verso il fitto della foresta a passi lenti e silenziosi, mosso da un bisogno molto più forte della pura e semplice stanchezza fisica: la fame. Quella fame che corrode, come un coltello conficcato nello stomaco, impossibile da ignorare.

    Le sue zampe affondavano nel soffice strato di neve fresca, lasciando dietro di sè una scia regolare di impronte che vento ed intemperie avrebbero presto cancellato, un segno effimero del suo passaggio su quella terra. Il grifone rivolse gli occhi d'ambra verso una serie di alti cespugli, lì dove querce d'alta montagna davano nutrimento alle creature della foresta con le loro ghiande, pur divenendo sempre più avare ad ogni tormenta. Era un luogo perfetto, dove trovare un qualsiasi tipo d'essere vivente con cui nutrirsi. Con le ali brune ben richiuse lungo i fianchi e il capo basso per non farsi notare, il grifone si avvicinò ai cespugli.

    E non rimase deluso. Due cinghiali stavano grufolando il terreno in cerca di cibo, incuranti della sua presenza. Grossi e zannuti, avrebbero fatto gola a qualsiasi carnivoro in cerca di cibo, vista la loro stazza non indifferente. Gli sarebbe bastato poco per ucciderli, era ben più grande di entrambi messi assieme ma era fin troppo conscio di quanto possa rivelarsi pericolosa una creatura messa con le spalle al muro. Attese in silenzio, finchè uno dei due cinghiali non si fu avvicinato fino ad una decina di metri di distanza. Poi, con uno scatto delle zampe posteriori, si lanciò in avanti con gli artigli protesi, un lampo bianco e bruno nella penombra della foresta; entrambi i cinghiali emisero delle urla agghiaccianti che risuonarono nella foresta silenziosa, e si diedero ad una fuga precipitosa per salvarsi la vita.
     
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    Drago Millenario
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    La sua attesa fu presto ripagata quando, nel silenzio della tundra, inconfondibili urla squarciarono la cappa di tranquillità che era calata come un bianco manto di nebbia. Il suo fine udito non poteva tradirlo: cinghiali, ancora vivi, fuggivano all'impazzata per salvarsi dall'attacco di un qualche feroce predatore che desiderava nutrirsene. Non poteva chiedere di meglio; prede facili e terrorizzate, talmente preoccupate di scappare da colui che le stava inseguendo da non guardare con sufficiente attenzione davanti a loro.
    Era dal fronte che avrebbe attaccato il suo primo pasto dopo giorni.
    Per un solo secondo, si chiese se le urla dei grossi suini potessero essere attribuite a qualche attacco degli uomini. Scartò immediatamente l'idea: loro non sapevano attaccare se non con le armi da fuoco, non si muovevano mai senza per paura di essere sopraffatti dalle bestie selvatiche che invece, armati e potenti, cacciavano senza pietà alcuna. E nessuno sparo era risuonato, senza dubbio. E, ad ogni modo, il clima così rigido e il tempo mutevole avrebbero scacciato ogni essere umano che, forse più per stupidità che per audacia, si sarebbe avvicinato a quelle terre.
    Smise di concentrarsi su certi ragionamenti per lanciarsi a peso morto giù per l'aspro versante della montagna sulla quale la sua grotta era scavata, cadendo in picchiata per forse meno di una decina di metri. Atterrò perfettamente su uno dei due cinghiali, affondandovi gli artigli e già pregustandone la carne dal forte sapore mentre l'altro, notato in tempo il secondo predatore, frenò bruscamente per scivolare con gli zoccoli sulla neve soffice e con nuove urla provò ad invertire la rotta, tentando invano di scappare. Il Drago Oscuro probabilmente avrebbe concentrato le sue energie ad inseguirlo, se non fosse stato per la figura che in quel momento si alzava davanti al suino per porre fine alla sua fuga. Ecco quindi spiegato chi, o cosa, era stato a condurre da lui quella dolce preda.
     
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  5. Moon Spirit
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    scusa il ritardo XD


    Chiunque avesse osservato il grifone in quel momento, sia esso umano o animale, sarebbe rimasto abbagliato dalle potenti e sinuose falcate con cui si faceva strada nella neve, sollevando sbuffi bianchi al suo passaggio. I cinghiali fuggirono per salvarsi la vita, terrorizzati e urlanti, guizzando tra gli alberi e gli arbusti che il grifone aggirava con certamente minor agilità, vista la stazza maggiore rispetto alle sue prede, ma con altrettanta energia. Era sul punto di scattare per affondare gli artigli nel corpo del cinghiale più vicino, quando un'immensa frana nera non cadde già dalla montagna, travolgendo uno dei due suini con una violenza inaudita. Il grifone emise un breve ruggito di sorpresa, e inchiodò le zampe nella neve frenando bruscamente, e sollevando una piccola onda di piccoli fiocchi di ghiaccio. Tale fu il suo sgomento iniziale, che neppure fece caso al cinghiale superstite, che si mise in salvo fuggendo via e sfilandogli proprio accanto, a portata di zampata.
    Il grifone fissò quello che inizialmente credette fosse un enorme masso, alzando anche lo sguardo verso l'alto temendo che fosse il presagio di una frana ben più grande, ma quando la neve si posò, potè finalmente riconoscere quell'essere per quello che era. Un drago, nero come la notte più cupa. Le piume del suo collo si sollevarono, facendolo sembrare ben più grosso di quanto non fosse in realtà; non aveva mai avito a che fare coi draghi, quindi non aveva ben chiaro il come dovesse comportarsi in quella situazione così potenzialmente pericolosa. Avrebbe volentieri evitato uno scontro, non aveva nè le energie fisiche nè la voglia di venir coinvolto in una zuffa, ma quel drago aveva tra le zampe la sua personalissima cena. Dunque alzò il capo con fierezza, mascherando con eleganza la tensione che provava ed ostentando un atteggiamento apparentemente rilassato.
    "Un ottimo affondo di artigli, non c'è che dire. Un unico colpo pulito, come il Grande Cacciatore insegna. Mi congratulo con te per la cattura, drago." disse, avvicinandosi di un passo. "Spero tu vogliarendermi il mio pasto, ora." aggiunse poi, con gentilezza tagliente.
     
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    Figurati xD

    Il Grifone, al contrario di ciò che Metus s'aspettava, non considerò minimamente l'ipotesi di nutrirsi del cinghiale che era fuggito fra atroci grida proprio sotto il suo becco. Anzi, indispettito dalle azioni del drago spinto dalla fame e dalla noia, gonfiò le piume per apparire più sicuro di quanto certamente non fosse.
    -Un ottimo affondo di artigli, non c'è che dire. Un unico colpo pulito, come il Grande Cacciatore insegna. Mi congratulo con te per la cattura, drago- fece mellifluo, per poi avvicinarsi senza distogliere lo sguardo dalle iridi rosse e nere di Metus. -Spero tu vogliarendermi il mio pasto, ora.
    Il drago ricambiò l'occhiata con impassibilità disarmante, forse un po' sorpresa per quel comportamento ma senza dubbio più disinteressata che altro. -Se qualcuno tentasse senza successo una cattura, approfittando della morte della preda tramite la tua mano per poi reclamare un pasto ottenuto senza alcuna fatica, glielo cederesti?- rispose solamente, senza smuovere gli artigli dal suino morto sul colpo il sangue del quale stava lentamente colorando la neve di cremisi.
     
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    Se uppo qualcuno a caso si unisce? Perché sennò me ne vado e ciao .__.
     
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    Uh scusa se ho visto solo adesso D: Se vuoi io posso mandarti un mio pg o un png, ma non aspettarti ruolate come si devono da me nel GDR libero D: Non so perché qua non riesco mai a scrivere post decenti o_o
    La cosa che mi spiace è che nel libero non ruola praticamente nessuno D: Devo sbrigarmi a riaprire quello normale o_o
     
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