Nel Regno dei Draghi

Votes taken by ZellDragon6

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    Zarthial prese con se l'avviso che cercava qualcuno per proteggere la carovana e si recò immediatamente a Khou a volo.
    Una volta atterrato nella zona periferica della cittadina, il drago verde smeraldo zampettò lungo le vie della tranquilla cittadina in quel momento del pomeriggio affollata di umani, elfi e qualche drago di Duhann. Zarthial giunse nella grande piazza della città dove si trovava il tradizionale mercato, su di una parete era affisso lo stesso annuncio che Zarthial trovò a Duhann, il drago si chiese se lui fosse stato l'unico ad accettare quell'incarico o se era da solo. Comunque sia, il drago verde di fuoco, anche se fosse stato da solo, era un avversario molto pericoloso per ladri e banditi. Si notava benissimo che era ben più grosso e muscoloso dei draghi duhannesi, visto che era addirittura più forte dei suoi simili della sua terra nativa. Zarthial chiese ad un locandiere che aveva la locanda su un angolo della piazza dove poteva trovare il mercante Bottondoro e questi rispose a Zarthial che si trovava nella sua bottega nella prima traversa dietro la piazza, descrivendogli per bene l'edificio.
    Così, il drago verde andò nella direzione indicata dal locandiere e dopo pochi passi trovò la bottega di Bottondoro, la cui porta era aperta.
    "Salve! Cerco Bottondoro per svolgere l'incarico di scortare la carovana!" esordì Zarthial, sbirciando dentro la bottega.


    Ok...chi mi modera questa role? ^^


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    CITAZIONE (~Girl_Scout † @ 10/9/2017, 00:40) 
    Infatti mi sono ispirata alla caduta di TLOSpyro quando atterra sulla neve, ma per sbaglio ho messo l'erba >.< vabbè dettagli xD
    Oggi, prima di scendere ho disegnato Cynder, postato da poco su DA, lo carico anche qui tramite cell, quindi non posso copiare il link dell'immagine DA


    Sparx: essere in sovrappeso non aiuta. Un insalata di tanto in tanto non ti farebbe male! :coffcoff: :ihih:
    Spyro: *angry face mentre scivola con le zampe sul ghiaccio* credo che me ne starò con i piedi per terra...

    Eeeh....anche Cynder è bellissima!!!!! :zizi: :zizi: :*_*: :*_*: :*_*:
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    I primi voli finiscono sempre con una musata sul terreno! XD :ihih: :ihih: :ihih:

    Bellissimo disegno ben riuscito, by the way!
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    Il solletico alle zampe terminò con grande sollievo di Zell, che subito dopo venne letteralmente risucchiato da una distorsione che si era aperta nel cielo sopra il livello. Si trovò a volteggiare in un altro tunnel-spazio temporale dove stavano volando assieme a lui i puffi malvagi, la fenice, Riccone, il bestione rosa con il licantropo e, ovviamente, Spyro.
    Il draghetto viola continuava a lanciare imprecazioni e maledizioni verso il drago elettrico.
    "gdjgvbbnedbgfdrfb fbngt******** bribif acqoqrj349b5640 Razza di drago sputasaette, guarda che hai combinato stavolta, chissà ora in che luogo di nieowgh489349076r87450 andremo a finire!"
    "Non conosco nessun luogo con quel nome strano fatto da lettere e numeri ma spero che sia bello!" rispose Zell con una calma pacatissima, come se non fosse successo niente.
    La risposta non tardò ad arrivare e anche stavolta, l'uscita dal tunnel non fu delle migliori. Zell venne nuovamente sputato fuori dal tunnel-spazio temporale che lo scaraventò letteralmente addosso a qualcuno.
    Qualcuno che evidentemente lo conosceva, visto che lo aveva chiamato per nome, accusandolo di avere messo il posteriore sulle sue corna.
    "Ahi!!! Le tue corna pungono!"
    si lamentò il draghetto elettrico, che aveva ancora il manto a quadretti digitali.
    Era finito sopra una dragonessa di colore rosa e che parlava con una strana voce metallica. Lei conosceva lui ma lui non conosceva lei. La studiò attentamente mentre lei si guardava in giro per capire cosa stesse succedendo.
    "Rawrrr? Mi conosci? Chi sei? Non ti ho mai vista prima. Vedo che sei una dragonessa rosa! Non ho mai visto draghi o dragonesse con il tuo colore ma devi andarne fiera. Si dice che le dragonesse rosa sono creature molto speciali e che appaiono solo una volta ogni 3784441 sotto radice generazioni. Almeno così dicono le antiche pergamene. Sei una di quelle dragonesse?" chiese Zell, che non si era ancora accorto nè di dove era effettivamente finito, nè del caos che regnava attorno a lui e alla dragonessa rosa.
    Sentiva le esplosioni che rimbombavano di continuo.
    "Vonde espolsiòns...le mie uarelis...." pensava lamentandosi delle esplosioni che gli stavano martoriando le orecchie.

    Ok, miniamo l'orgoglio di Aidal buahahahaah XD :lol2: :MUAHAH:
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    Zell era ancora con lo sguardo fisso sull'interruttore che aveva colpito con il fulmine arcobaleno.
    Struca botòn e salta macacosi diceva nella sua terra nativa, per indicare quello che succede, nel bene o nel male, dopo aver premuto l'interruttore.
    "Oh no!!!!! Zell!!!! Te ga strucà el botòn!!" disse Spyro, mettendosi le zampe sulle corna quando si accorse.
    "E cumò?" (e adesso?) chiese con fare innocente Zell.
    Spyro non si degnò di rispondere, rimase con lo sguardo fisso sull'interruttore rosso. Sulle prime sembrava che non fosse successo niente e che l'interruttore fosse finto e il drago del fulmine stava per tirare un sospiro di sollievo.
    Ma poi qualcosa successe.
    Nel livello colorato, entrarono dal nulla dei puffi, Gargamella e un grande roc.
    "Poteva andare anche peggio...." pensai sospirando. Sapevo che i puffi potevano essere pericolosi ma erano solo in due.
    "Ehi...quello lassù è blu come noi!" disse il puffo Quattrocchi indicando Zell.
    "Come voi un Corno di Rosazzo!! Io sono buono voi siete il Male!"
    E Zell si buttò in picchiata puntando deciso verso i due puffi che stavano osservando il drago del loro stesso colore che fino a poco prima si trovava su ma che ora stava venendo giù e le sue strane e larghe zampe posteriori a sei dita erano puntate minacciosamente sui due puffi.
    "This is stomping!!!" urlò Zell mentre scendeva.
    Ma invece di calpestare i due malcapitati blu come voleva fare, e come gli consentiva la forza di gravità, il drago elettrico rallentò nella discesa da una forza misteriosa e si fermò a pochissimi centimetri dal suolo, a distanza sufficiente da far passare sotto i puffi. Tra le corna di Zell si potevano vedere dei punti di domanda ballare, in quanto non capiva il perchè di quel fenomeno. E inoltre, aveva le zampe bloccate, anche se non c'era praticamente nulla a tenerle ferme.
    I puffi, l'essenza stessa del male più puro, presero delle penne strappate al roc e iniziarono a passarle sotto le zampe posteriori di Zell.
    "NOOOOOOUHUHUHHUUHUHHUUAHAHAAHAHAHAHAAHAH!!!!! Esseriihihihhihihi malvagihihihihhOHOHOHUHUHUHUAHAHAHAHAAHA!!!!"
    E Zell si lasciò andare a risate a crepascaglie per il solletico e allo stesso tempo, dei fulmini colorati partirono dalle sue corna colpendo cose e animali a caso.
    Spyro si era prontamente munito aprendo un ingegnoso ombrello parafulmini donatogli da Thor in persona.
    "Smettila, drago blu zuccone! Stai provocando una tempesta elettrica su tutto il livello!"
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    Bravissimaaaaaaaa!!!!!

    Sono sculture magnifiche!!!!!! :*_*: :*_*: :*_*:
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    Zell in versione pixel con le gemme incastonate tra le scaglie stava per folgorare quel dannato orso avido di gemme che pretendeva che lui pagasse l'affitto per rimanere in quel livello. Con tutto il rispetto per il potente Spyro, ma Zell era più grande, più grosso e con una serie di attacchi più potenti che potevano fargli saltar fuori, una ad una, tutte le gemme sequestrate al povero draghetto viola.
    Ciò che bloccò Zell fu la comparsa del licantropo che chiese cosa stesse succedendo. Il drago del Fulmine a pixel lo studiò, in quanto non era un muso nuovo per lui. Forse lo aveva già incontrato, gli affioravano dei lontani ricordi provenienti da un forum chiamato Regno dei Draghi dove lui si divertiva ad assaltare un licantropo grigio che non gradiva molto le affettuosità di Zell.
    Ad ogni modo, non fece in tempo a presentarsi al licantropo, che una grossa, fastidiosa, ingombrante, cosa rosa dalla voce stonata prese il mammifero antropomorfo come se fosse un peluche e se lo portò via.
    L'orso avido propose di aiutarli...ovviamente dietro lauto pagamento.
    "Scordatelo, ce la facciamo da soli! Tu, Spyro, insegui quella cosa e cerca di rallentarla. Io attaccherò dall'alto!" disse Zell convinto.
    Il drago elettrico a pixel si alzò in volo e si mise all'inseguimento, convinto di sconfiggerla in pochissimo tempo.
    "E' una cosa mastodontica. Non può schivare facilmente gli attacchi dall'alto...è spacciato!" pensò Zell puntando verso la mastodontica cosa rosa che faceva NANA NANANA.
    Quando il target fu a tiro, il giovane drago spalancò le fauci e soffiò un fulmine. Non troppo potente per non stordire il licantropo. Ma invece di andare dritto verso l'obiettivo accuratamente mirato, il fulmine andò per conto suo verso l'alto, come se fosse stato attratto da un parafulmine.
    "Eh?.......Ma dove vai?" Zell guardò il fulmine andarsene nel cielo sereno.
    Sparò altri tre fulmini, i quali presero altre traiettorie casuali. Il primo colpì una delle pecore ZOMP-ZOMP-ZOMP-ZOMP trasformandola in farfalla, il secondo centrò una cesta che conteneva una gemma viola e il terzo sfiorò le scaglie di Spyro che stava inseguendo la mastodontica cosa rosa che faceva NA NANANA.
    "Ehi!!!!! Razza di drago zuccone!!! Sei orbo? Dove diamine stai mirando?" urlò adirato il draghetto viola all'indirizzo di Zell.
    "Ma io sto mirando quello lì! Non capisco che diamine succede....." disse Zell indicando la mastodontica cosa rosa che faceva NANA NANANA che continuava a correre a caso in giro.
    Dall'artiglio di Zell partì involontariamente un fulmine arcobaleno che attraversò il cielo di tutto il livello e andò dritto dritto verso un interruttore di colore verde, che divenne rosso non appena venne colpito.
    "Ops........" disse preoccupato Zell nel vedere l'interruttore diventare rosso. Non era un buon segno quando qualcosa da verde diventava rosso.

    Grande Grande Capo.....a te decidere cosa succede accendendo quell'interruttore :ihih: :eheh2:
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    CITAZIONE (shiny_wolf @ 28/7/2017, 17:21) 
    Nooooooo che bello *w*
    Ma ho lo stesso problema di Saske (anzi peggio se ben ricordo XD) quindi di questo passo tenendo conto di quanto mi sposto da casa mia ci andrò nella prossima vita XD
    Però scherzi a parte, è una cosa davvero parecchio interessante! Peccato che sembri essere indirizzato parecchio ai bambini (nulla in contrario in generale, ma da come è descritta sembra che genitori e gente più grandicella siano lì solo ad accompagnare e/o vigilare sui pargoli mentre stanno seduti sulle panchine eeee....boh, un percorso sensoriale/didattico con aree, non dico manco tutto ma anche solo alcune aree un po' più neutro per quanto riguarda l'età ogni tanto non mi dispiacerebbe XD)...
    Immagino come possano dare nell'occhio Dragokin e fan di draghi vari più grandicelli che zompettano scalzi tra i bambini per andare a cercare il drago XD
    Che poi l'idea di zompettare scalza tra i boschi in percorsi fatti apposta per quello mi attira parecchio XD fuori dal percorso fatto apposta come fai te Zell che pigli scalzo e vai...mmmm, non saprei, sono abituata a piantarmi pezzi di vetro e roba che si può trovare in casa nei piedi, ma cosa potrei piantarmi all'aperto un po' m'impensierisce XD

    Mah...quando sono andato per ben due volte nella Foresta dei Draghi di Predazzo non penso di aver dato troppo nell'occhio, o almeno credo XD...un quasi trentenne dragoso che zompetta con il giocolibro del Latemàr assieme al suo amico metallaro alias cavia di accompagnamento (che probabilmente ultilizzerò anche per la prossima "spedizione"). Ero del tutto naturale e normale, come se fossi su un sentiero "normale". Certo, il fatto di indossare una maglietta che sfoggia in bella vista un drago ruggente e un ciondolo dragoso fa un po' capire "questo qui è un fanatico dei draghi...o uno dei fanatici dei draghi XD"e quindi li considero come una specie di pass badge (sono un adulto ma adoro i draghi, quindi ho libero accesso come i bambini).
    Per quanto riguarda il discorso zompettata scalza in un bosco qualunque beh...io posso dire di essermi fatto la suola su certi terreni (e per sicurezza ho sempre i sandali nello zaino), l'ultima escursione scalza l'ho fatta proprio ieri, nella bellissima foresta di abeti rossi a Tarvisio. Le mie zompettate scalze le faccio sempre su terreni naturali e puliti, mai lungo le strade, quindi la possibilità di prendersi vetri in un bosco alpino è quasi pari a zero. E' più probabile prendersi un rovo, una pietruzza tagliente o qualche zecca...insomma qualche piccolo rischio c'è sempre ma non mi sono mai fatto male seriamente (al massimo qualche taglietto mooolto piccolo e superficiale). Ma i benefici che ne traggo sono molto maggiori; con i piedi liberi mi muovo meglio, mi stanco di meno, mi diverto di più e mi sento più in sintonia con l'ambiente naturale circostante.
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    Dopo il famoso sentiero della Foresta dei Draghi in Trentino a Predazzo, ora è nato un nuovo sentiero dragoso che è anche sentiero sensoriale da percorrere a piedi nudi.
    Non si trova in Italia ma in Austria, vicino al lago FaakerSee e al paese di Drobollach, immerso in un fantastico bosco alpino.
    Si trova abbastanza vicino da poter andarci in giornata, quindi prima o poi le mie zampe percorerranno i quasi cinque chilometri di questo sentiero dragoso. :rolleyes:
    E pensare che l'anno scorso a settembre sono andato a farmi un'escursione scalza proprio in quei boschi...mi viene il sospetto che qualcuno abbia notato delle strane orme di drago a sei dita impresse nel fango e gli sia venuto in mente di dedicare un sacro sentiero ai draghi :cool: XD.

    http://diblas-udine.blogautore.repubblica....nella-leggenda/

    Ah...nel link fate finta che magicamente ci sia scritto anche "dedicato a tutti i Dragonkin" :ihih:

    Molto probabilmente mi organizzerò per andare ad esplorarlo il mese prossimo....sperando di capire qualcosa in quelli enigmi che molto probabilmente saranno scritti solo in tedesco.... :ehm:

    "Zell, hai studiato tedesco per otto anni...devi capire tutto!" *voce interna*
    :ihih: :ihih: :ihih:

    Edited by ZellDragon6 - 9/7/2018, 16:44
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    Banno questo Lemure perchè ieri ero in compagnia furry e lui non c'era XD :ihih: :ihih: :ihih:
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    Tocca a me!
    Premetto che non ho ancora letto le storie di Tiziel ed Elettra, le leggerò entro il trenta (se riesco).

    Intanto, ecco il mio branetto.

    Soccorso speleologico

    Io e Zarthial eravamo appena atterrati in quel posto. Ci trovavamo in una zona collinare con rocce calcaree ed evidenti fenomeni di carsismo. Il calcare che affiorava dalla rada vegetazione presentava profonde fenditure che sembravano i graffi di un grande drago, lungo le quali l’acqua piovana veniva convogliata in profondità. Diverse doline circolari si alternavano ai rilievi collinari, nelle quali crescevano alcuni pini neri. La primavera era esplosa in tutta la sua magnificenza, colorando la landa carsica con fiori dai più disparati colori; dall’arancio al viola pervinca al rosso sangue all’azzurro cielo. La mattinata era fresca e frizzante che testimoniava delle notti ancora fredde. Il cielo era sereno, un azzurro intenso e secco privo di nuvole. Era la giornata perfetta per esplorare quel nuovo posto. Sul versante ovest della collina più alta si apriva una grotta, grande abbastanza da far passare un drago delle dimensioni del mio amico Zarthial.
    Appena appoggiai le mie larghe zampe su quel scabroso terreno, inspirai l’aria frizzante profumata di primavera a pieni polmoni e guardai in giro, ansioso di esplorare quel nuovo ambiente. Era molto diverso dal mio habitat dove vivevo, di gran lunga più freddo, molto più montuoso e ricoperto da alberi altissimi secolari.
    Qui invece, a parte degli sparuti roveri e carpini contorti dal vento e qualche conifera nelle doline, c’erano ben pochi alberi. La vegetazione era composta prevalentemente da cespugli, erba e dai grandi fiori dai vivaci colori.
    “Fai attenzione a dove metti le zampe Zell. Questo terreno è molto scabroso composto da rocce affioranti taglienti e da buche nascoste dalla vegetazione” mi raccomandò il drago verde.
    “Certo Zarthial. Lo sai che sono un draghetto prudente” gli risposi iniziando a zampettare nella landa collinosa.
    Il drago verde, che era come un fratello maggiore per me, mi aveva portato a sud fino a quel luogo dove le ultime colline cedevano poi il posto alla pianura e al mare lontano.
    Mi misi a curiosare in quel luogo, annusando il terreno e il profumo dei fiori selvatici colorati e sondando il sottosuolo con i miei impulsi elettrici che emanavo dai palmi delle zampe. Percependo il ritorno del segnale rimasi stranito. Il terreno sul quale camminavo non era per niente pieno ed omogeneo ma traforato di cavità sotterranee, molto probabilmente collegate a quella grande grotta che si apriva sulla collina vicino a noi.
    “Gli impulsi elettrici mi dicono che qui sotto ci sono un sacco di cavità. Questo posto è tutto bucherellato” dissi a Zarthial.
    “La vedi quella grotta? Da là parte tutto un sistema di cunicoli sotterranei che scendono sottoterra” mi spiegò Zarthial, che evidentemente conosceva già quel posto.
    “Là dentro ci vive qualche drago?” chiesi contento. Molto probabilmente forse avrei conosciuto un mio simile, magari qualche drago con il quale avrei stretto una nuova amicizia.
    “No, o almeno non nei tempi recenti. L’ingresso è bello grande ma poi quella caverna si stringe e i cunicoli sono così stretti che ci passa a malapena una volpe”
    “Oh...che peccato. Pensavo che qui ci vivesse qualcuno”
    “A parte qualche animale, dubito che qualcuno vada là dentro” disse Zarthial.
    Ma le sue parole vennero subito smentite e interrotte.
    “Ehi voi!! Draghi! Aiutatemi!” una voce acuta e cristallina provenne da quella grotta.
    E subito dopo ne uscì fuori una creatura bipede senza ali né coda né scaglie né pelo. Un umano. Io e Zarthial lo fissammo con lo sguardo. Doveva essere poco più di un cucciolo, vista l’altezza e la voce cristallina. Aveva lunghi capelli biondi, pelle chiara ed occhi azzurro cielo. Era piuttosto alto, magro e longilineo. Se non fosse stato per le orecchie rotonde, Zell lo avrebbe scambiato per un elfo, raramente aveva visto in un umano una bellezza così perfetta. Indossava una casacca verde foglia, dei pantaloni dello stesso colore che lo coprivano fino all’altezza del ginocchio ed era scalzo. Non sembrava offensivo ma sembrava chiedere aiuto, visto che si avvicinava lentamente e con le braccia alzate.
    “Un umano....” ringhiò il drago verde.
    “Non sembra offensivo o malvagio.” risposi a Zarthial. Sapevo che il mio amico provava un profondo rancore verso gli umani per quello che gli avevano fatto e da quella volta Zarthial ruggiva minacciosamente ogni volta che vedeva uno di loro.
    Certo, pure io sapevo che tanti umani avevano ammazzato dei draghi perché li consideravano erroneamente creature malvagie da sterminare. Ne avevo uccisi diversi, che si erano presentati davanti alla mia tana tutti imbacuccati in quei scafandri di ferro e con armi d’acciaio dove i miei fulmini avevano gioco facile. Ma quell’umano, con ancora l’innocenza dell’infanzia e disarmato sembrava del tutto innocuo. Per un breve attimo lessi nei suoi occhi blu cielo i miei occhi gialli da drago.
    “Vi prego aiutatemi! Mio fratello è caduto in un buco in quella grotta e non riesce più ad uscire.” proseguì il ragazzo avvicinandosi ancora verso di noi. Non sembrava temerci, anzi. Vedeva in noi i suoi salvatori.
    “Che strano...il villaggio degli umani è molto lontano da questo posto. Perché si sono spinti fino qui quelli della loro razza?” sibilò piano Zarthial.
    “Dai Zarthial. Non vedi che è poco più di un cucciolo? Non ce l’ha con noi. Vuole solo che lo aiutiamo...” risposi avvicinando il muso a quello del mio amico verde smeraldo.
    “Ma se lo aiutiamo poi crescerà e ci darà la caccia, a noi o a qualcuno dei nostri simili. E’ già abbastanza grande per maneggiare una spada, se cresce ancora può essere pericoloso.” ringhiò un cocciuto Zarthial.
    “Vi prego amici draghi. So che tanti umani vi odiano ma io e mio fratello siamo diversi. Rispettiamo la vostra nobile stirpe e ci siamo spinti così lontani dal villaggio per incontrare qualcuno di voi. E ne ho trovato addirittura due. Vi prego...siete robusti, forti e saggi...aiutate a recuperare mio fratello...è il bene più prezioso che ho...” parlò ancora il giovane umano che subito dopo scoppiò il lacrime.
    Mi commossi. Era la prima volta che vedevo un umano piangere e implorare aiuto. Di solito gli ammazzadraghi erano brutti, avevano sempre il muso duro ed arrabbiato, urlavano cose insensate contro noi draghi e soprattutto puzzavano. Puzzavano sia di sporcizia che di malvagità. Ma quel ragazzo non aveva nessuna delle caratteristiche degli ammazzadraghi. Non me ne intendevo molto di bellezza umana ma quel giovane era davvero un bell’esemplare ma soprattutto aveva un’anima pura, innocente e sincera. Ne ero sicuro. Ad interrompere i miei pensieri furono le mie stesse lacrime che rigarono il mio muso blu.
    “Ti...ti aiutiamo...mostrami dov’è finito tuo fratello...” dissi, iniziando ad avanzare verso l’umano.
    “Zell! Rifletti prima di prendere certe decisioni! Può essere una trappola!” mi ammonì Zarthial.
    Diverse volte il mio fratello maggiore adottivo mi diede degli ammonimenti prima di fare qualcosa o di prendere decisioni affrettate e sapevo che lo faceva per il mio bene e per farmi crescere. Ma non stavolta, stavolta si sbagliava.
    “Zarthial...so che mi hai insegnato molte cose ma stavolta devo contraddirti...il mio cuore mi dice che devo aiutare quel ragazzo e che non è una trappola.” gli risposi, ferendolo leggermente nel suo orgoglio di drago maschio adulto. Lo sentii borbottare sommessamente ma lo lascai perdere. Volsi nuovamente l’attenzione verso il ragazzo biondo.
    “Oh grazie grazie. Sapevo che voi draghi siete buoni, gentili e generosi. Come ti chiami, bel drago blu?”
    “Io mi chiamo Zell. E tu, giovane umano dall’animo puro?”
    “Io mi chiamo Evanx.” si presentò il ragazzo.
    “E lui invece è Zarthy....è come un fratello maggiore per me...”
    “Non chiamarmi Zarthy! Io mi chiamo Zarthial!” borbottò ancora il drago verde.
    “E’ un po’ burbero ed orgoglioso ma è buono e gentile, non ti farà alcun male” strizzai d’occhio ad Evanx che si rilassò e rise per la reazione del mio amico verde.
    “Vieni Zell, mio fratello dev’essere salvato!”
    “Oh sì certo. Andiamo!”
    Seguii il ragazzo biondo dentro la caverna ed appena vi misi le zampe, rimasi affascinato dalla bellezza. Era completamente ricoperta di concrezioni calcaree: Stalattiti, stalagmiti, cortine, colonne e tante altre concrezioni di varie forme e dimensioni tappezzavano il pavimento, la volta e le pareti della grotta.
    Il ragazzo si muoveva agilmente tra le stalagmiti sguazzando in varie vaschette d’acqua fresca e zampillante mentre io dovevo fare più attenzione a non buttare giù quelle bellissime sculture di roccia che erano fitte come gli abeti in un bosco.
    Evanx si fermò sul bordo di quella che da lontano sembrava una pozza d’acqua come le altre ma che da vicino poi si mostrò essere ben altro. Era un buco che si apriva nel pavimento della grotta, dal quale provenne una voce molto simile a quella di Evanx.
    “Indovina chi è venuto ad aiutarci!” urlò Evanx verso il basso.
    “Le guardie del villaggio?” rispose il fratello dal fondo.
    “No, due draghi molto gentili. Zell e Zarthy...cioè Zarthial. Tra poco sarai fuori di lì”
    In quel momento notai che Zarthial entrò nella grotta in modo più rude, buttando giù alcune stalagmiti che io avevo accuratamente evitato.
    “Davvero due draghi? I nostri sogni si sono avverati. Voglio vederli ma prima tiratemi fuori da qui.”
    “Come va il tuo piede?” gli chiese Evanx.
    “Se lo muovo mi fa malissimo” disse il ragazzo sul fondo della voragine.
    Evanx mi fece segno di avanzare e appena raggiunsi il bordo dell’apertura guardai dentro. La voragine non era tanto profonda e la luce esterna riusciva ancora ad arrivare, sufficiente per illuminare il fratello di Evanx. O meglio, il fratello gemello. Era perfettamente identico ad Evanx. Stessi capelli lunghi e biondi, stessa corporatura, stessa pelle chiara e addirittura stessi abiti. L’unica differenza, che riuscivo a notare anche dall’alto, erano gli occhi. Se quelli di Evanx erano blu intenso quelli del gemello erano di un bel marrone ramato.
    “Resisti...ti tirerò fuori da lì” lo rassicurai.
    “Per fortuna abbiamo portato una corda con noi ma Eldrick non riesce ad arrampicarsi, si dev’essere rotto una caviglia nella caduta. Pensavamo che fosse una polla d’acqua come tutte le altre e invece era una voragine.” disse Evanx menzionando il nome di suo fratello gemello.
    Notai la corda che era stata legata con estrema cura alla base di una robusta stalagmite ma per quanto avesse tentato, non era riuscito a tirare fuori il gemello.
    “Slega la corda dalla stalagmite e legala attorno alla mia zampa” e porsi la mia zampa anteriore sinistra artigliata, stando attento a non graffiare Evanx.
    Il ragazzo slegò velocemente la corda dalla stalagmite e la avvolse sul mio polso, contemplando affascinato la mia mano scagliosa blu a sei dita.
    “Non ho mai visto un drago con sei dita per zampa” disse il ragazzo mentre assicurava la corda un bel nodo robusto.
    “Nemmeno io, è una mia caratteristica!” risposi sorridendogli e lasciando cadere il resto della lunga corda dentro la buca dove si trovava il ragazzo.
    “Eldrick! Legati bene la corda attorno alla vita e quando sei pronto fai un segnale!” disse il ragazzo suo gemello. La sua voce cristallina riecheggiò nella grotta.
    Assicurandomi con le altre tre zampe sul pavimento della grotta stringendo le dita, infilai il muso nell’apertura e guardai il gemello di Evanx che si legava la corda. Appena vide il mio muso blu con gli occhi gialli scintillanti, il ragazzo mi sorrise e mi salutò sventolando la sua delicata mano a cinque dita.
    “Grazie per quello che stai facendo, io ed Evanx ti saremo riconoscenti a vita!”
    “Mio dovere di drago dare una zampa a chi ne ha bisogno, a prescindere da che razza appartenga” fu la mia risposta.
    “Sei davvero un drago saggio. Bene, ho fatto un nodo robustissimo. Puoi tirarmi su!”
    Con movimenti lenti e delicati iniziai a tirare la corda verso l’alto stando attento a non farla grattare contro i bordi taglienti della buca afferrando con estrema cura la corda ed avvolgendola attorno alla mia zampa man mano che la tiravo verso l’alto.
    Infine il ragazzo biondo uscì dalla buca sotto lo sguardo attento di due draghi e del suo fratello gemello e con estrema delicatezza lo adagiai su un punto sicuro, ben lontano dalla voragine nella quale era caduto.
    Evanx lo abbracciò, gli afferrò il piede destro e gli controllò la caviglia gonfia.
    “Ti fa tanto male?” gli chiese Evanx.
    “Sì, non ce la faccio proprio a camminare. Temo di essermi preso una bella storta.”
    “Oh fratello...” il ragazzo biondo constatò con paura che oltre alla caviglia gonfia, Eldrick si era sbucciato entrambe le ginocchia ed aveva numerosi graffi sanguinanti su braccia e gambe. Non erano profondi però erano molto fastidiosi per lui.
    “Meglio una caviglia storta di una testa rotta. Poteva andarmi anche peggio!” disse Eldrick accarezzando i capelli biondi del gemello.
    “Non sono un curatore e non mi intendo di anatomia di voi umani ma posso comunque fare qualcosa per alleviare il tuo dolore.” dissi, avvicinandomi al ragazzo ferito.
    “Se puoi fare qualcosa, gentile drago blu, te ne sarei molto grato” disse Eldrick.
    “Chiamami Zell”
    “E io sono Zarthial” finalmente il mio amico verde intervenne dopo tanto silenzio.
    “Molto onorato di conoscervi, grandi draghi”
    Eldrick mi porse la caviglia storta ed io avvicinai la mia zampa anteriore destra. Ero un drago del fulmine, il mio elemento principale era l’elettricità che scoccava tra le nuvole durante i temporale ma dentro di me avevo anche i poteri del caldo fuoco, del freddo ghiaccio e dell’ eterna terra. Chiusi gli occhi e mi concentrai richiamando il potere di questi ultimi due elementi. Il potere curativo verde della terra e il tocco freddo del ghiaccio che lenisce le ferite calde e pulsanti. Tra la mia zampa e il piede del ragazzo si accese una luce di colore azzurro-verde chiaro che illuminò l’intorno, i gemelli rimasero in silenzio per lasciarmi concentrato. Tenendo gli occhi chiusi e lasciandomi guidare dall’energia dei due elementi, passai la zampa sulla sua caviglia martoriata, per poi andare a curargli tutti i graffi che si rimarginarono e smisero di fargli male.
    “Purtroppo non posso rinsaldare la tua caviglia storta, devi attendere che si assesti da sola ma almeno ti ho alleviato il dolore. Va meglio?” gli chiesi dopo aver finito e riaperto gli occhi.
    “Sì molto meglio, grazie ancora, Zell!” Eldrick mi accarezzò il muso, grattandomi le scaglie e facendomi fare delle leggere fusa.
    “Io credevo che i draghi soffiassero solo fuoco. Cos’era quell’abilità?” mi chiese l’altro gemello.
    “Un potere congiunto dagli elementi terra e ghiaccio. Ma il mio elemento principale è l’elettricità. Il fuoco lo padroneggia lui.” risposi indicando Zarthial.
    “Zell...scusa se ho dubitato di te prima. Il tuo cuore aveva ragione. Stavolta il mio essere adulto mi ha offuscato la vista mentre il tuo istinto da cucciolo ha prevalso e vinto. Sono fiero di te!” si complimentò Zarthial.
    Era una delle rare volte in cui quell’orgoglioso drago verde ammetteva di aver sbagliato e di complimentarsi giustamente con me. E gli dimostrai di avere imparato molto da lui.
    “Non devi scusarti, amico mio. Ti conosco troppo bene, è normale che eri un po’ diffidente.”
    “Comunque sia, ora devo fare pure io la mia parte. Prendete la vostra corda e assicuratevi sulla mia schiena. Vi porteremo al vostro villaggio. Anche se volesse, Zell ha la cresta dorsale troppo fitta e acuminata per portarvi in groppa.” si offrì il drago verde.
    Gli occhi dei ragazzi parvero illuminarsi, alle parole del drago verde.
    “Oh grazie grazie infinite. Non sappiamo come ricambiare il vostro prezioso aiuto, Zell e Zarthial.” dissero i gemelli.
    “Non serve che facciate nulla per ricambiare. Il vostro amore e il vostro rispetto verso noi draghi è più che sufficiente.” furono le mie parole.
    Zarthial si accucciò, distendendosi più in basso che poteva, in modo da permettere ad Eldrick di salire sulla sua groppa senza fare troppi sforzi. Evanx aiutò il fratello a camminare fino alla zampa del drago verde e da lì, con estrema delicatezza fino alla sua groppa, prendendo posto nell’incavo tra due spuntoni marroni della cresta dorsale alla base del collo, dove i due ragazzi si legarono assicurandosi alla cresta dorsale di Zarthial.
    “Legatevi bene, per fare più veloce voleremo e non vorrei farvi cadere.” ribadì il drago verde voltando il muso verso i due ragazzi.
    “Certo Zarthial. Non dubitare delle nostre capacità di fare bene i nodi”
    Il drago verde annuì, si alzò e iniziò a zampettare verso l’uscita della grotta, stavolta senza demolire altre stalagmiti. Dietro di lui, io lo seguivo cercando di afferrare delicatamente con le fauci la punta della sua coda dondolante.
    La luce del sole ci investì quando fummo di nuovo fuori dalla caverna e il profumo di fiori selvatici tornò a stuzzicare le nostre radici.
    “Zarthial, Zell!” ci chiamò Eldrick.
    “Sì Eldrick?”
    “Dopo che sarò guarito ci rivedremo? Siete nostri amici, i primi veri Amici, con la A maiuscola” fu la richiesta del ragazzo.
    Io e Zarthial ci scambiammo una veloce occhiata.
    “Io e Zell non viviamo qui, veniamo dalle alte montagne che si trovano a nord. Ma non è un problema venire giù di tanto in tanto. Ve lo promettiamo. Voi siete i primi umani che ci dedicano così tanto rispetto ed amicizia” rispose il drago verde.
    La risposta dei gemelli stavolta non fu un ringraziamento a parole ma a sentimenti, con lacrime di gioia e di carezze.
    Zarthial si inerpicò su per il versante della collina più alta fino a raggiungerne la cima prativa piena di fiori. Da lassù si godeva di una vista mozzafiato tutto attorno. Le colline si alzavano dolci tutto attorno e in lontananza potevo scorgere le montagne dove vivevo, che si stagliavano azzurrine a nord. Il vento che soffiava accarezzava gentilmente le nostre scaglie e i capelli biondi e lunghi dei gemelli.
    “Dove si trova il vostro villaggio?” chiese Zarthial.
    “Verso est, poco oltre quella collina con un pendio ripido” disse Evanx indicando ad oriente una collina distante che sembrava spaccata a metà. Da un lato scendeva dolce come tutte le colline attorno mentre dall’altro era interrotta da un versante quasi verticale, irto come i monti dove dimoravo.
    “Bene, reggetevi che ora si vola!!” ruggì orgoglioso Zarthial spalancando le sue grandi ali smeraldine.
    Il mio fratellone adottivo si piegò sulle zampe posteriori, si diede una decisa spinta e si alzò nel cielo azzurro con potenti colpi di ala. I capelli dei ragazzi parvero muoversi di vita propria a causa delle folate di vento. Il mio decollo seguì di pochi secondi quello di Zarthial e lo raggiunsi, volando a pari.
    I miei occhi gialli e quelli azzurri di Zarthial si incrociarono e tramite il nostro dialogo visivo decidemmo di far impressionare ancora di più i gemelli umani.
    All’unisono inspirammo a pieni polmoni l’aria pulita e quando i nostri polmoni furono pieni, soffiammo con gran energia. L’elettricità statica mi stuzzicò il palato quando un lungo fulmine azzurro partì dalle mie fauci ed andò ad incrociare il caldo flusso di fiamme arancioni soffiato da Zarthial. Elettricità e fuoco si fusero assieme in un bellissimo gioco di luci e colori. I gemelli esultarono e rimasero affascinati da quello spettacolo. L’aria intorno sapeva di fumo e di ozono.
    La collina tagliata si avvicinava sempre di più. Zarthial volava a velocità sostenuta per portare i ragazzi a casa il prima possibile ma comunque non troppo elevata. Non mancava molto alla loro destinazione.
    “Zarthial...ma tu e Zell....” parlò Evanx.
    “Sì, Evanx?’”
    “Vi vedo così uniti e felici assieme. Siete compagni?” chiese il ragazzo.
    “Compagni? O no! Per Zell io sono come un fratello maggiore e un migliore amico ma non siamo compagni. Io ho già la mia dragonessa. Zell ha un orientamento diverso dal mio e spero che anche lui un giorno trovi la sua anima gemella...vero Zell?”
    Il mio muso blu elettrico divenne leggermente purpureo e risposi annuendo e sorridendo, facendo intravedere i miei denti bianchi.
    La collina tagliata era ormai quasi a portata di soffio elettrico.
    “Puoi scendere sulla destra della collina, lì vicino passa la strada maestra che conduce al villaggio. Da lì possiamo camminare e trovare un passaggio fino al villaggio. E’ meglio che gli abitanti non vi vedano” disse Eldrick.
    “Ma hai la caviglia storta...” constatai preoccupato.
    “Ce la caveremo, Evanx mi può accompagnare e appena ci vedranno gli abitanti ci aiuteranno. Ci conoscono tutti. E’ meglio per voi, non vorrei che vi portiate addosso delle scomode frecce” rispose il ragazzo.
    Zarthial, con molta delicatezza, iniziò le manovre di discesa disegnando nel cielo azzurro ampi cerchi, perdendo quota molto lentamente e a velocità moderata.
    Le nostre zampe si posarono su un prato di erba verdissima con pochi alberi, poco distante dalla strada maestra in terra battuta. In quel momento non stava transitando nessuno.
    I gemelli si slegarono, poi Evanx aiutò il fratello a scendere dalla groppa di Zarthial. Grazie alla mia premurosa cura, il ragazzo soffriva molto meno e i graffi ora erano solo delle leggere cicatrici. Inoltre, il fatto di averli riportati così velocemente al villaggio, faceva sembrare che l’incidente fosse avvenuto molto più vicino alla loro casa.
    Prima di lasciarci, i gemelli ci abbracciarono con tutta la loro amicizia, contenti di avere realizzato il più grande sogno della loro vita cioè stringere amicizia con le creature dotate di scaglie, artigli, soffio elementale. E di immensa saggezza e profonda amicizia: i draghi.
    E i quattro amici si fecero una grande promessa, di realizzare un sogno comune che condividevano tutti assieme.
    Un giorno, non molto lontano, draghi ed umani torneranno ad essere amici e gli ammazzadraghi saranno solo un lontano ricordo.
    Dopo essersi lasciati, i gemelli incrociarono il fabbro che aveva la bottega vicino la loro casa e li aiutarono a rincasare. Eldrick disse ai suoi genitori che era finito in una buca e si era storto la caviglia, sorvolando sul fatto che era successo molto lontano dal villaggio e di essere stato aiutato da due draghi bellissimi. Ma forse un giorno avrebbe rivelato tutta la verità.
    Zarthial e Zell tornarono sulle loro alte montagne ricoperte da vasti boschi di conifere con nel cuore un bel pensiero. Avevano stretto amicizia con due umani, la razza che consideravano rivale e minacciosa ma forse un giorno le due razze potrebbero tornare unite.
    I loro cuori lo dicevano.
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    :*_*: :*_*: :*_*: :*_*: :*_*: :*_*:

    Ma è bellissimaaaaa!!!! La voglio pure iooooooo! XD
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    Pirati ---> Teschio --->Mandibola ---> Denti----> Carie ---> Dolore ---> Acuto ---> Angolo ---> Retto--->Giusto---> Verso----> Vettore
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    CITAZIONE (-Cosmos- @ 16/12/2016, 13:25) 
    Ahahahahah ragazzi.
    Cercatevi "Neo Bahamut"
    Ho detto tutto
    X°D

    E Bahamut Zero di Final Fantasy VII? :*_*: :*_*: :*_*: :*_*: :*_*:

    *sbava davanti alla potenza di quel drago argentato* *c*
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    Finalmente sono tornato a disegnare qualcosa!
    Questo bel draghetto che dorme altri non è che il mio micione Zeno in forma di drago, con ovviamente alcuni tratti felini. :zizi: :zizi:

    Sì, lo so! Sono talmente malato da vedere draghi anche in semplici gatti! :tea: :tea: :coffcoff: :coffcoff:

333 replies since 12/2/2007
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