Wani

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Drago Millenario

    Group
    Drago Arcano
    Posts
    8,287
    Gemme
    +539
    Location
    sono affari miei!

    Status
    Anonymous

    Wani


    wani-watermark-230x300
    TRADUZIONE: nessuno; questo è il nome della creatura.
    HABITAT: oceani, mari e laghi.
    DIETA: onnivoro.
    ASPETTO: I wani sono draghi marini che vivono nelle acque acque profonde. Hanno un lungo corpo serpentino coperto da squame e pinne; possono respirare sia aria che acqua. I wani sono in grado di trasformarsi in esseri umani, e ci sono persino storie di wani e di umani che si innamorano.
    COMPORTAMENTO: i wani sono i dominatori degli oceani e gli dèi del mare. Vivono in splendidi palazzi di corallo in profondità sul fondo dell'oceano. I wani hanno una complessa gerarchia politica che rispecchia quella del mondo della superficie. Ci sono re e regine, principi e principesse, cortigiane, servi e così via. Ōwatatsumi, noto anche come Ryūjin, è il più grande di loro. Dirige il mare dal suo palazzo Ryūgū-jō e controlla il flusso e riflusso dell'oceano usando i gioielli delle maree kanju e manju.
    ORIGINE: i wani appaiono nei primissimi documenti scritti dei miti giapponesi, il Kojiki e il Nihon shoki. Le loro storie quasi sicuramente risalgono ai tempi della preistoria. Gli studiosi non sono d'accordo sul fatto che le prime leggende dei wani abbiano avuto origine in Giappone o siano state importate da altre culture, citando somiglianze tra il wani e il lung cinese o il naga indiano. Il wani gioca un ruolo importante nella mitologia giapponese, anche nella fondazione mitologica del Giappone.
    La parola wani appare per la prima volta nel Kojiki scritto con man'yōgana (un sillabario fonetico arcaico). Più tardi è stato scritto con il kanji 鰐. Wani venne a riferirsi agli squali e ad altri "mostri marini" che marinai e pescatori potevano incontrare in mare. Il mare era un posto pericoloso e misterioso, ed i marinai potrebbero aver pensato che gli squali fossero i potenti serpenti delle leggende. Nel corso del tempo, il significato della parola si è esteso fino a includere coccodrilli e squali, per poi spostarsi solo per indicare i coccodrilli. Oggi sia il kanji che il nome wani significano "coccodrillo" e raramente sono usati per indicare i draghi marini.
    LEGGENDA: una delle leggende sui wani più famosa è la storia di Toyotama-hime, la figlia di Ōwatatsumi. Sposò un abitante di superficie di nome Hoori. Hoori e suo fratello Hoderi erano nipoti di Amaterasu, la dea del sole.
    Un giorno, Hoori prese in prestito e perse l'amo da pesca di Hoderi. Hoderi insistette affinché Hoori trovasse e restituisse il gancio perso, quindi Hoori si tuffò nell'oceano per cercarlo. Non fu in grado di trovare il gancio, ma invece scoprì il palazzo in cui viveva il re dragone del mare, Ōwatatsumi. Hoori visitò il palazzo e chiese a Ōwatatsumi aiuto per trovare il gancio. Con l'aiuto del dio drago, Hoori trovò il gancio, ma nel frattempo, Hoori si innamorò di Toyotama hime, la figlia del dio drago.
    Hoori e Toyotama così si sposarono e vissero insieme in fondo al mare per tre anni. Alla fine, a Hoori venne nostalgia di casa e desiderava nuovamente vedere il paese da dove proveniva. Insieme quindi, lui e sua moglie tornarono nel mondo della superficie con l'amo perso di Hoderi.
    Toyotami-hime, nel periodo in cui si trovava a terra, diede alla luce il proprio figlio. Quando andò in travaglio, chiese a Hoori di non guardarla perché doveva cambiare nella sua vera forma per poter avere il figlio. Hoori annuì inizialmente alla strana richiesta di sua moglie, poi la curiosità prese sopravvento e sbirciò sua moglie mentre partoriva.
    Hoori rimase alquanto scioccato nel vedere, invece dell'amata, un enorme wani che cullava il loro figlio appena nato. Il wani ovviamente era Toyotama hime nella sua vera forma.
    Toyotama non riuscì a perdonare il suo tradimento e si vergognò così tanto che fuggì di nuovo nell'oceano, non vedendo mai più Hoori o suo figlio.
    Anche se Toyotama abbandonò suo figlio, sua sorella Tamayori venne ad allevarlo in sua assenza. Il ragazzo, Ugayafukiaezu, una volta cresciuto, sposò Tamayori e insieme ebbero un figlio che divenne il primo imperatore del Giappone. Questi non era altro che Jimmu.

    Fonte: Yokai.com
    Traduzione fatta da me.
     
    Top
    .
  2. Random Van Globoii
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    QUOTE (H a w k e ; @ 14/4/2018, 20:47) 

    Wani


    wani-watermark-230x300
    TRADUZIONE: nessuno; questo è il nome della creatura.
    HABITAT: oceani, mari e laghi.
    DIETA: onnivoro.
    ASPETTO: I wani sono draghi marini che vivono nelle acque acque profonde. Hanno un lungo corpo serpentino coperto da squame e pinne; possono respirare sia aria che acqua. I wani sono in grado di trasformarsi in esseri umani, e ci sono persino storie di wani e di umani che si innamorano.
    COMPORTAMENTO: i wani sono i dominatori degli oceani e gli dèi del mare. Vivono in splendidi palazzi di corallo in profondità sul fondo dell'oceano. I wani hanno una complessa gerarchia politica che rispecchia quella del mondo della superficie. Ci sono re e regine, principi e principesse, cortigiane, servi e così via. Ōwatatsumi, noto anche come Ryūjin, è il più grande di loro. Dirige il mare dal suo palazzo Ryūgū-jō e controlla il flusso e riflusso dell'oceano usando i gioielli delle maree kanju e manju.
    ORIGINE: i wani appaiono nei primissimi documenti scritti dei miti giapponesi, il Kojiki e il Nihon shoki. Le loro storie quasi sicuramente risalgono ai tempi della preistoria. Gli studiosi non sono d'accordo sul fatto che le prime leggende dei wani abbiano avuto origine in Giappone o siano state importate da altre culture, citando somiglianze tra il wani e il lung cinese o il naga indiano. Il wani gioca un ruolo importante nella mitologia giapponese, anche nella fondazione mitologica del Giappone.
    La parola wani appare per la prima volta nel Kojiki scritto con man'yōgana (un sillabario fonetico arcaico). Più tardi è stato scritto con il kanji 鰐. Wani venne a riferirsi agli squali e ad altri "mostri marini" che marinai e pescatori potevano incontrare in mare. Il mare era un posto pericoloso e misterioso, ed i marinai potrebbero aver pensato che gli squali fossero i potenti serpenti delle leggende. Nel corso del tempo, il significato della parola si è esteso fino a includere coccodrilli e squali, per poi spostarsi solo per indicare i coccodrilli. Oggi sia il kanji che il nome wani significano "coccodrillo" e raramente sono usati per indicare i draghi marini.
    LEGGENDA: una delle leggende sui wani più famosa è la storia di Toyotama-hime, la figlia di Ōwatatsumi. Sposò un abitante di superficie di nome Hoori. Hoori e suo fratello Hoderi erano nipoti di Amaterasu, la dea del sole.
    Un giorno, Hoori prese in prestito e perse l'amo da pesca di Hoderi. Hoderi insistette affinché Hoori trovasse e restituisse il gancio perso, quindi Hoori si tuffò nell'oceano per cercarlo. Non fu in grado di trovare il gancio, ma invece scoprì il palazzo in cui viveva il re dragone del mare, Ōwatatsumi. Hoori visitò il palazzo e chiese a Ōwatatsumi aiuto per trovare il gancio. Con l'aiuto del dio drago, Hoori trovò il gancio, ma nel frattempo, Hoori si innamorò di Toyotama hime, la figlia del dio drago.
    Hoori e Toyotama così si sposarono e vissero insieme in fondo al mare per tre anni. Alla fine, a Hoori venne nostalgia di casa e desiderava nuovamente vedere il paese da dove proveniva. Insieme quindi, lui e sua moglie tornarono nel mondo della superficie con l'amo perso di Hoderi.
    Toyotami-hime, nel periodo in cui si trovava a terra, diede alla luce il proprio figlio. Quando andò in travaglio, chiese a Hoori di non guardarla perché doveva cambiare nella sua vera forma per poter avere il figlio. Hoori annuì inizialmente alla strana richiesta di sua moglie, poi la curiosità prese sopravvento e sbirciò sua moglie mentre partoriva.
    Hoori rimase alquanto scioccato nel vedere, invece dell'amata, un enorme wani che cullava il loro figlio appena nato. Il wani ovviamente era Toyotama hime nella sua vera forma.
    Toyotama non riuscì a perdonare il suo tradimento e si vergognò così tanto che fuggì di nuovo nell'oceano, non vedendo mai più Hoori o suo figlio.
    Anche se Toyotama abbandonò suo figlio, sua sorella Tamayori venne ad allevarlo in sua assenza. Il ragazzo, Ugayafukiaezu, una volta cresciuto, sposò Tamayori e insieme ebbero un figlio che divenne il primo imperatore del Giappone. Questi non era altro che Jimmu.

    Fonte: Yokai.com
    Traduzione fatta da me.

    Mi ricorda un sacco la Sirenetta, anche se ovviamente non c'entra.
    Bella immagine, tra parentesi!
     
    Top
    .
1 replies since 14/4/2018, 19:47   59 views
  Share  
.