La città tempio di Xorésh

Le pupilled del Liardfolk saettavano in ogni direzione, senza mai veramente concentrarsi su di un punto in particolare, troppo preso che era ad analizzare tutti i dintorno, alla ricerca della fonte della melodia ma facilmente distratto da ogni dettaglio insolito su cui posava gli occhi, istintivamente alla costante ricerca di tesori da aggiungere al suo gruzzolo. Ma nulla corrispondeva a ciò che il Druido realmente cercava e dopo qualche istante, preso dall'avidità, i dimenticò persino che voleva trovare chi o cosa stava causando quella piacevole melodia.

Le parole di Sfrush lo riportarono alla realtà e Sjallmolik ricordò dove si trovava e cosa stava facendo, le orecchie ancora riempite dalla melodia che li accompagnava con costanza. Socchiuse gli occhi a fessura, intrigato da ciò che aveva appena detto il Kenku. Resosi conto di essersi lasciato distrarre, il Druido si riavvicinò ai due compagni di viaggio guardandosi attorno guardingo. La lingua guizzò fuori veloce in risposta al Kenku.

La Damphir era andata avanti per prima, testando il terreno all'interno e raggiungendo delle scale. Ma non procedette su per i gradini, al contrario si voltò e comunico ai due che la via era sicura. Skjall alzò di poco la testa, abbandonando la posa ricurva guardinga pur stando sempre all'erta. Non vide Lilith tentare di poggiare il piede sul primo gradino né la runa, era intento a guardarsi attorno. Proprio mentre aveva il muso puntato verso il soffitto, sentì che una zampa colpì qualcosa. Con un balzo indietro, Skjallmolik si mise sulla difensiva, il corpo sinuoso appallottolato su se stesso e le pupille sbarrate mentre un suono simile ad un fischio si attenua davanti a lui. Gli occhi arancioni individuano subito la causa di quella scenetta: quello che pare un ciottolo blu si trova fermo ad un metro da lui, luccicante. Senza pensarci due volte, il Lizardfolk si avventa sull'oggetto, prendendolo avidamente tra le zampine. Il ciottolo si rivela essere non un ciottolo, bensì un frammento di vetro. Il Druido lo alza rivolgendolo verso la luce, facendola riflettere a terra con sfumature blu. Una sensazione di calore gli riempie il petto come ogni volta che trova un tesoro di inestimabile valore.

Soddisfatto di questa piacevole raccolta, Skjall ripone il frammento in una delle sue tante sacche e si avvia verso i due compagni. Notò che Lilith si era seduta. Confuso da quella scelta, il Druido le si avvicinò di più. Stava per chiederle come mai avesse deciso di riposarsi proprio lì e non proseguire quando ne scoprì il motivo. "Ah. Runa. Hm." sibilò, osservando il simbolo da vicino.

Code © Shiny

Anche l'ultimo membro del gruppo che si era attardato, giunse infine a contemplare la runa impressa nel gradino. Skjallmolik era certo d'aver già visto quella runa nelle pagine ingiallite e tarlose di qualche libro, ma non era certo se fosse un tomo in suo possesso, uno che aveva perso o a cui aveva semplicemente dato un'occhiata veloce mentre si appropriava di qualche tesoro appartenente a qualche sfortunato cui aveva incrociato il passo. Per sua fortuna, il Kenku rivelò il nome della runa, con una voce anziana. Il Lizardfolk fece guizzare in fuori la lingua, incuriosito da quell'ennesimo cambio repentino di tono. Le sue pupille arancioni sfrecciarono verso Sfrush, intento ad osservare la runa a sua volta, per poi ritornare sul gradino.

Il Druido conosceva il significato di quella runa e la rivelazione lo gasava parecchio. Ricchezza, prosperità, felicità. Ecco cosa stava a significare quel simbolo. Una scarica di adrenalina gli attraversò il corpo e fece vibrare ogni singola squama. LA prosperità gli interessava poco ma il resto? Se c'era la ricchezza c'era anche la felicità, queste erano due parole che a Sjkall fecero quasi venire l'acquolina in bocca e gli artigli fremevano dalla voglia di accaparrarsi qualche ricchezza. Gli scappò dalle labbra un "Hmh. Buono. Molto bene." a commentare la runa, ignaro se anche gli altri due compagni d'avventure fossero a conoscenza del suo significato, ignorando il fatto che, se Sfrush ne aveva appena pronunciato il nome, sicuramente sapeva anche a cosa si riferisse.

Seguì con lo sguardo e con la testa il Kenku, intento ad arrampicarsi sopra i gradini. C'erano molte altre rune impresse sui gradoni, tutte luccicanti. E se un oggetto luccicava, lo facevano anche gli occhi del Druido. Forse Feuh aveva ragione, lo aspettavano altro che ricchezze!

Dopo aver osservato il piccolo teatrino tra Lilith e Sfrush, Skjall si accinse a sua volta alla scalata senza troppe difficoltà, forse non al pieno della sua velocità in quanto intento a guardarsi attorno, temendo di non notare magare qualche particolare interessante, come il vetro lucente di poco fa. Accarezzò la sacca dove questo era contenuto con un gigno soddisfatto.

Infine, la cima della gradinata era stata raggiunta. Il Lizardfolk si era direzionato verso una delle due statue in particolare, quella a cui pareva che vi confluissero le rune, il cui bagliore sembrava farle muovere. O si muovevano davvero? Skjall non ci aveva fatto troppa attenzione nonostante tutto, era semmai più interessato a capire cos'aveva in più questa statua rispetto l'altra. Aggrottando la fronte e facendo guizzare la lingua di fuori parecchie volte, assunse un'espressione concentrata e provò a vedere se riusciva a cavarne qualche ragno dal buco.

Code © Shiny