Nel Regno dei Draghi

Votes taken by rikkenergy

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    più temibili dell'A-team! più demenziali dell'SG1! ancora più catastrofici della squadra cobra 11! ancora più variopinti della squadra Ginyu! arriva la squadra equina antincendi! :O si salvi chi può...
    ps scusate non ho saputo trattenermi u.u


    Feiran stava facendo del suo meglio, o meglio, stava provando a fare di più, visto che non bastava ad arrivare oltre al paio di metri di raggio altrimenti, si concentrò ed affondò le zampe leonine nel fango, sperando che l'avrebbero retta in piedi ancora per un pò, stava funzionando, o almeno sentiva il ghiaccio formarsi e vedeva le fiamme trovare meno sbocchi per crescere, l'espressione era tirata e non poteva distrarsi un momento se voleva ampliare l'area di terreno da gelare, non sentì nemmeno Zarthial il dragone arrivare sul luogo, sentì semplicemente il suo incitamento, lei mosse la testa e mugugnò in risposta, avrebbe voluto fare diversamente, ma già stava cominciando a tremare sotto ad alcuni brividi, chiaro avvertimento chiaramente ignorato da lei "humpf... eddai, non ora che sta funzionando, su, forza!" quella forse era la cosa più faticosa che avesse mai fatto, o almeno che ricordasse in quel momento, dato il suo carattere non era sicuramente la prima volta che si spingeva oltre senza grande neccessità, Zarth si mise più in la a spalare altra acqua, ma non è che lei con lo sguardo avesse proprio focalizzato nella sua direzione, davanti a se vedeva solo il fuoco che doveva combattere.
    Un paio di volte rischiò di barcollare e di perdere l'equilibrio, aveva la testa leggera ma il resto come pezzi di legno, fu un pò di sorpresa che si sentì chiamare, anche se aveva notato l'arrivo di terzi, e udito lo scalpitio degli zoccoli <uh?.. mpf..>d'istinto seppe che erano giunti i rinforzi, quindi come riprendendo fiato sollevò la testa, vide l'unicorno <an..f anf.. grazie!> fu come lasciare un grosso peso quello di mollare, staccando da terra le due zampe davanti facendo alcuni passi indietro, riprese a respirare, e senza badare più a molto riuscì ad arrancare faticosamente dietro alla linea di equini che guardò distrattamente, ma comunque interessata, specie chi si era complimentato con lei "ugh, finalmente, non ne potevo davvero più" così si distese per terra, avrebbe ripreso fiato mentre gli altri provavano a spegnere l'incendio, sicuramente ce l'avrebbero fatta in breve anche senza il suo supporto, ora l'unico suo compito era sforzarsi di non addormentarsi, giusto per salvare il muso come si soleva dire
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    wow :O ti è venuto una meraviglia, e quoto tira per la questione paesaggio, pollice in su per lo spirito volenteroso u.u
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    e fu così che quelli della activision fecero sparire spyro originale per sostituirlo col nuovo sosia o___o
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    non è vero, io! sono l'ultimo u.u e nessuno mi tolga l'ultimato... benvenuta :)
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    pollice in su per la fiducia del ragazzino u.u"
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    certo che me lo ricordo, un film molto carino secondo me :)
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    aha :) bene, sono riuscito a cominciare una storiella e pure a trovare il simbolino antifurto da spiaccicarci sopra, penso che sto quasi per diventare capace a fare qualcosa col pc.
    Quindi ecco, questa storia nasce dal protagonista, un mio PG appartenente ad un GDR ormai meno popolato della superficie lunare almeno lassù qualche batterio c'è... u.u comunque non volevo davvero buttare via il personaggio così ne ho riadattato la storia e pensavo proprio di scriverla, se la cosa va avanti (molto lentamente) durerà sicuramente un bel pò, anche se non garantisco per nulla, i tempi sono quelli che sono. Ecco quindi la prima parte


    CAPITOLO 1
    Quella mattina fu semplice svegliarsi, giacché non aveva dormito molto, era appena l’alba ma in quel periodo per Nagor non era affatto cosa nuova < Io vado!> disse entusiasta il giovane drago, nemmeno si era rizzato sulle zampe dalla sua liscia e comoda lastra di pietra, stiracchiandosi i muscoli delle zampe ed allungando tendendo le ali membranose, che già era pronto a partire, una voce soave, femminile gli rispose <d’accordo, mi raccomando …> < madre, posso cavarmela …> <lo so, è solo … vai pure figlio mio> il giovane draghetto si rilassò guardando dietro a se verso l’interno della caverna, sorrise, poi voltandosi spiccò il volo oltre l’uscita.
    C’era una leggera brezza, mentre il cielo cominciava a essere illuminato dai raggi solari, sebbene alcune nuvole ne rallentassero la diffusione, la caverna dall’esterno sembrava una spaccatura nella roccia ed era proprio sulla parete rocciosa di un’altura che in quel punto scendeva a strapiombo per qualche decina di metri, ne volò fuori un drago, Nagor, era ancora in fase di crescita e non era più grande di un cavallo, la sua forma sinuosa si muoveva con ormai una certa dimestichezza nel volo, il corpo per la maggior parte ricoperto di nere squame simili a quelle di un serpente, si sarebbe quasi potuto dire che fosse interamente nero pece, un autentico e nobile drago nero, ma la macchia grigio chiaro sull’occhio sinistro e la stessa sfumatura sulla zampa destra tradivano le sue umili origini, a parte gli artigli delle zampe e una lieve cresta ossea sulla schiena non pareva avere corna o altre protuberanze ossee, era particolare perché oltre al classico paio d’ali da pipistrello questo drago aveva due altre alette più piccole, arretrate ai lati dell’addome, che con leggeri movimenti lo aiutavano a correggere la traiettoria di volo ai capricci del vento, la lunga coda terminava poi con un ulteriore membrana alare, usata come timone; i grandi occhi gialli erano fissi avanti a se e nel silenzio della mattina presto, sorvolava tranquillamente le verdeggianti foreste ed i boschi sicuramente ricchi di rugiada e rumori di vita, pareva sereno, tuttavia non poteva smettere di pensare, quelli erano i giorni più importanti della sua vita, era emozionato, ed anche teso, ma era anche impaziente e non vedeva l’ora che quel giorno arrivasse, una parte di lui però non ne era così sicura.
    Mentre il draghetto, vittima delle sue stesse riflessioni emanava un grosso sospiro, lasciando vedere le due file di denti, bianche e simili a quelle degli squali, un verso da una collinetta in basso alla sua destra attirò la sua attenzione, capì subito di chi si trattava, e puntando lo sguardo vide proprio lui alzarsi in volo e salire fino a lui per affiancarlo, sembrava … entusiasta <buongiorno Nagor! Una mattina perfetta per un po’ di volo … dormito bene?> Nagor sorrise < buongiorno Zarion, credo che per dormire bene dovrò aspettare almeno fino a domani sera …> il drago di nome Zarion scoppiò a ridere, sobbalzando nell’aria di fianco a lui, per poi continuare concitato come prima < eh eh eh, ti credo! Dopotutto, domani è solo il giorno più importante della tua vita da cui dipenderà il tuo esordio come adulto …> il draghetto nero gli rivolse un’occhiata quasi infastidita < sei sempre bravo ad alleggerire le situazioni …> Zarion ridacchiò, riusciva sempre, col suo umorismo, a minimizzare i problemi, anche se questo non li risolveva proprio per nulla, aveva la sua stessa età più o meno, era in realtà più giovane di un anno, perciò per lui il decimo ciclo di vita sarebbe scoccato solo l’anno successivo; a dieci anni ogni drago abitante le terre dei draghi imparava il suo soffio, e con esso, poteva entrare ufficialmente nell’età adulta, se non ci fosse riuscito, Nagor avrebbe dovuto aspettare l’anno prossimo, e con ciò avrebbe significato un anno di burle e derisione. Zarion al contrario di Nagor, non discendeva da draghi neri, il suo manto scaglioso era più spigoloso, più frastagliato, aveva una serie di protuberanze simili a spine che dipartivano da dietro la testa, centralmente a due corna sottili, correndo lungo la spina dorsale a formare una cresta di spine fino al termine della coda, era anche molto più colorato, prevalentemente di un colore verde scuro, tigrato di sfumature più chiare di verde lungo tutto il corpo leggermente più piccolo rispetto a quello di Nagor, mentre sul muso le squame divenivano di un colore a metà fra il verde e il giallo, a contornare due occhietti gialli.
    I due rivolsero lo sguardo davanti a loro, a un paio di metri l’uno dall’altro sorvolarono una grande radura attorniata dagli alberi della foresta, la vegetazione stessa cominciava a diradarsi e a lasciar spazio, questo significava che si stavano avvicinando; Zarion improvvisamente riprese a parlare < ehm, be comunque congratulazioni! Sono sicuro che andrai benissimo, ce l’hanno fatta tutti … perfino Borek > glielo disse in una maniera tale da strappargli una risata, specialmente ripensare a quel povero drago < ahah, dai però, non è carino, in fin dei conti non l’ha fatto apposta ed era la prima volta > Zarion voltandosi a guardarlo continuò un pò accigliato < Nagor, si è bruciato col suo stesso soffio … eh … come si può non ridere > il drago nero per non mostrare troppo che un po’ lo trovava divertente, fece che tornare a guardare davanti, mentre gli scappava quasi da ridere < ok, un po’ hai ragione, cercherò di non imitarlo > l’altro annuì, quindi passati alcuni secondi gli alberi lasciavano il posto ad una pietraia, roccia nuda che si estendeva per centinaia di metri e generava una distesa brulla e spoglia, i due erano proprio diretti li, infatti su una grande roccia che faceva da leggero rialzo come da programma potevano scorgere altri loro simili, un piccolo gruppo di draghi giovani, circa loro coetanei, e poi un dragone adulto che stava richiamando l’attenzione degli altri mentre si raggruppavano, come i due la videro cominciarono la discesa <ed eccoci qua, bene! Adoro questi allenamenti … spero proprio questa mattinata non finisca in fretta> disse con una certa eccitazione nella voce, Zarion era sempre stato un tipo dinamico <io invece preferirei che fosse già domani …> Nagor dal canto suo era un po’ più tranquillo, ma se non fosse stato per l’imminente “battesimo del fuoco” non gli sarebbe per nulla dispiaciuto un po’ di allenamento, il suo amico in risposta accennò un sorriso mugugnando, infine i due draghi così diversi scesero allargando meglio le ali e man mano protendendo le zampe anteriori per rallentare atterrando infine dolcemente con le quattro zampe a pochi metri dagli altri, Zarion procedette subito avanti verso di loro, come al solito di fretta, Nagor invece camminò più lentamente salutando alcuni conoscenti con un cenno del capo, c’erano molti draghi di fattezze e fisionomie differenti, tutti erano adolescenti, più o meno l’età era la stessa e per colori e corporatura c’erano molte differenze, ad esempio, Nagor e Zarion erano entrambi di razza ibrida, come la maggior parte della comunità draconica del resto, lo si vedeva dall’irregolarità dei manti scagliosi dei presenti, Feneor, per dirne una, appariva come un drago marino, scaglie molto lisce e varie membrane su corpo e zampe che lo rendevano un buon nuotatore, era di un color ambra che si scuriva in una striscia sul dorso fino a divenire color caffè, le corna frastagliate invece, unite ad alcune protuberanze ossee sulle spalle e la coda lo facevano sembrare più un drago delle caverne; stava parlando con Hyal un suo amico, e Nagor lo conosceva solo di vista, quindi passò oltre, i suoi occhi gialli tondeggianti si posarono per qualche momento su Zifirea, una dragonessa più grande di qualche ciclo, aveva già sostenuto il rito di passaggio che Nagor avrebbe dovuto affrontare il giorno successivo e tutti la conoscevano come una delle migliori, dopotutto, tutti i purosangue avevano questa fama, lei apparteneva infatti a una famosa famiglia di draghi del ghiaccio, molto influente e rispettata, solo per “solidarietà” la loro figlia più giovane partecipava agli allenamenti con tutti gli altri, dal momento che era già praticamente imbattibile; si capiva inoltre immediatamente il suo lignaggio nobile, ben proporzionata nelle dimensioni e avvolta in un regolare ed omogeneo manto di scaglie azzurre simili a frammenti ghiacciati, ali e zampe dall’aspetto delicato, mentre una serie simmetrica di corna sottili partivano da dietro la testa in maniera fine ed elegante, la coda infine terminava con una protuberanza ossea turchese a forma di goccia d’acqua.
    <ma guarda chi c’è … hey, macchia!> una voce fastidiosa e purtroppo conosciuta lo riscosse da quel momento di disattenzione, spostando lo sguardo e torcendo il collo verso sinistra vide proprio lui, Grodan, mentalmente Nagor sbuffò alla sua vista sapendo già cosa lo avrebbe atteso, questi infatti si avvicinò, era anche lui un drago di rango per via della purezza della sua stirpe, un drago piuttosto robusto e muscoloso, già da alcuni cicli aveva padroneggiato il soffio infuocato tipico della sua famiglia di draghi bronzei, anche lui come i suoi simili era di un colore arancione opaco, provvisto di scaglie piuttosto ruvide e un paio di lunghe corna ricurve color ebano, i suoi occhi gialli erano fissi su di lui, mentre anche i suoi soliti compari se ne stavano li attorno poco più indietro ad osservare <cosa c’è? Non mi saluti? Accidenti sei proprio un meticcio poco educato sai? Eheh…> Nagor aveva ormai a che fare con lui da qualche tempo, aveva abbastanza fatto l’abitudine a non dar troppo peso alle sue parole, molti figli di papà si comportavano alla stessa maniera, la soluzione era sempre stata non dar troppa corda e girare alla larga, eppure, quel nomignolo dovuto al suo occhio lo faceva sempre irritare … <ho un nome Grodan…> l’altro rise di nuovo venendogli vicino con quell’aria di superiorità <ohh dai non te la prendere, lo sai che sto solo scherzando …> Nagor non aveva paura di lui, ma sapeva che non conveniva mettersi contro di lui, non trattenne una certa irritazione però <davvero, non è divertente, per favore smettila di chiamarmi …> <macchia?!> proruppe il bronzeo interrompendolo, allungando il collo e sporgendo il muso verso di lui, ponendosi a pochi centimetri dal suo <perché? Forse non ti piace? Eheh io penso che ti doni proprio …> Nagor strinse i denti cominciando a snudare parte della dentatura, a ringhiare tendendo i muscoli, Zarion si precipitò lì e con foga spinse il draghetto nero con la spalla per spostarlo da li <ohh, Nagor ehm che fai ancora qui dai Quazar sta già facendo le coppie su...> fece con un certo nervosismo, un evidente scusa per portarlo via da li prima che accadesse il peggio, tuttavia quello che aveva detto non era una frottola, Quazar infatti con la sua voce grossa subito parlò al gruppo di giovani <silenzio ora, venite qui e cominciamo …> il gruppo che sarà stato di una quindicina di draghi in tutto si voltò presentandosi davanti al dragone, Zarion e Nagor erano dal lato opposto rispetto a dov’erano Grodan e la sua “banda” <che diamine! Cosa ti salta in testa di rispondergli eh? Lo sai benissimo che lo fa apposta!> <si si, lo so ma, hai sentito anche tu, non lo sopporto proprio quando fa così!> bisbigliarono l’un l’altro dato che era ormai sceso il silenzio ed un tono più alto si sarebbe udito; il suo amico tigrato proseguì quasi in tono di sgridata <be si, Grodan è uno stupido, e allora?! Che pensavi di fare? Azzuffarti con lui?> Nagor rispose seccato <humpf… meriterebbe una lezione> <non da te Nagor, passeresti subito dalla parte del torto e passeresti un mucchio di guai> Quazar intanto non aveva smesso di parlare, anzi, proprio ora, avendo sicuramente notato il chiacchierio fece un rauco verso per attirare l’attenzione nuovamente, fissandoli per un attimo zittendoli, poi riprese <dicevo, Zifirea, con Verenia… Hyal, allenati pure con Feneor… Ialnor, oggi con Nagor…> il draghetto nero alzò gli occhi sentendo il suo nome, poi li spostò a destra e in prima fila vide contro chi si sarebbe allenato oggi, lo conosceva solo di vista, era un drago grosso e robusto per la sua giovane età, non molto aggraziato e non era un asso nel volo, le sue zampe tozze e la corporatura massiccia ne facevano più un drago di terra, era prevalentemente di colore marrone scuro, tendente al nero focato in diversi punti, specie sotto il muso e nel ventre, le sue corna erano tozze e non molto appuntite, un paio di ali piuttosto piccole per apertura alare seppur muscolose e per completare l’opera una coda massiccia terminante con un osso particolarmente pronunciato che avrebbe potuto benissimo essere usato come mazza <eheh, ti è andata male caro mio…> Zarion ridacchiò divertito, certo, Ialnor sembrava un tipo simpatico, ma il rapporto di forze sembrava un po’ impari, Nagor sospirò pensando probabilmente che sarebbe stata una lunga mattinata, Quazar, il grande drago verde smeraldo continuò a far delle coppie e dei nomi, finché arrivò alla fine <zarion…> l’interessato guizzò con la testa ricca di punte divenendo attento all’istante <… con Grodan> e qui l’interessato un po’ contrariato proruppe sfrontato <uh?! Allenarmi con un pivello senza soffio? Ma che…> l’amico tigrato di Nagor anche lui era un po’ interdetto… <ti alleni sempre con gli stessi, Grodan, e poi voglio vederti una volta con qualche limitazione… niente fuoco, inoltre ricorda che è solo un allenamento quindi vacci piano siamo intesi?> il giovane ed irruento bronzeo sbuffò vistosamente sferzando con la coda <humpf, d’accordo…> quindi lanciò un’occhiataccia verso loro due <bene, sparpagliatevi un po’ qui attorno, ma rimanete nella piana e a terra> i vari gruppetti quindi si separarono cominciando a disporsi, Nagor e Zarion restarono ancora qualche secondo insieme, il più giovane dalle scaglie tigrate con un improvviso sorrisetto fece all’altro toccandolo con la spalla <bè, sembra che almeno potrò dargli una zampata sul muso anche da parte tua eheh> Nagor gli rispose espirando come se già non ne potesse più dell’intera giornata <anf, ed io che pensavo di essere stato sfortunato nel sorteggio, cerca di non combinare pasticci, o davvero non ce lo scolleremo più a vita…> < eh! Di che ti preoccupi? Sono molto più in gamba di te dopotutto!> Nagor scosse la testa guardandolo allontanarsi, era il suo migliore amico, ma a volte lo trovava fin troppo esuberante, quando volse lo sguardo, Ialnor era di fronte a lui.

    Edited by rikkenergy - 9/7/2013, 22:49
37 replies since 30/9/2010
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