Nel Regno dei Draghi

Votes taken by ZellDragon6

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    Bellissimi disegni, Saske!!!! :*_*: :*_*: :*_*: :tail: :tail: :tail:
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    Augurissimi Saskeeee!!! =D

    Buona torta con tante uova fabergè (?!) :eheh2: :attack: :attack: :cake: :cake: :cake:
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    Grazie ad una segnalazione di un nostro simile, ho visto che in Russia c'è una statua di un grosso drago a tre teste (idra) che sputa veramente fuoco. :*_*: :*_*: :*_*: :*_*: :O_O: :O_O:
    Peccato che sia così lontano altrimenti andrei a vedere questa bellissima opera d'arte in onore ai Draghi. :tail: :tail:
    I miei complimenti a chi ha avuto l'idea e a chi l'ha realizzata. :tail: :tail: :tail:

    E non è una fake news! :ihih:

    http://www.fattistrani.it/post/in-russia-s...puta-fuoco-vero
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    Augurissimi Grande Capo!!!! :tortured: :hug: :cake: :cake: :cake: :cake:
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    Bellissimo stile! :3
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    Dal suo nascondiglio, Firn non riusciva a vedere nulla ma i rumori, le parole e i versi che giungevano alle sue orecchie non avevano nulla di buono.
    Tutti i draghi si erano spostati oltre gli alberi e sulla spiaggia e da quanto sentiva, era scoppiata la battaglia tra i draghi che aveva appena conosciuto e i due Ali di Cielo che erano arrivati. Anche i suoi amici erano superiori in numero, dovevano fronteggiare dei draghi allenati da anni al combattimento, che potevano mettere fuori gioco in un attimo i suoi amici.
    "Devo andare pure io...devo cercare almeno di aiutarli..." disse flebilmente il drago bianco.
    Ma le zampe dell'Ali di Ghiaccio tardarono un po' a muoversi dopo quelle parole e finalmente quando sentiva le urla provenire dalla spiaggia farsi sempre più minacciose, decise di prendere il volo ed alzarsi di quota per studiare la situazione dall'alto. Tutti i draghi erano chi a terra e chi in mare e nessuno di loro era in volo, in questo modo tutti, compresi i due Ali di Cielo, erano concentrati alla battaglia al suolo e non badarono molto a quello che poteva provenire dall'alto.
    Uno dei due Ali di Cielo era stato trascinato in acqua, molto probabilmente dall'Ali di Mare, mentre l'altro si trovava a terra puntò verso la gola dell'Ali di Pioggia ma venne prontamente difeso da Seagull che menò una zampata in pieno muso all'Ali di Cielo.
    Nessuno di loro era fermo come Firn ed ognuno stava facendo il suo, chi con le fiamme, chi con le zampe e chi con le minacce.
    Seagull incitò addirittura l'Ali di Cielo arancione ad attaccarli, citando una profezia che forse aveva a che fare con gli Artigli della Pace
    Firn si lanciò in volo andando verso il largo, poi fece un ampio giro, scese di quota fino ad avere l'acqua di mare a tiro di soffio e lasciò scaturire il suo soffio gelido nell'acqua attorno all'Ali di Cielo rossastro stando attento a non colpire anche Whisper.
    L'attacco dell'Ali di Ghiaccio non era stato lanciato con molta potenza, sperava che quell'attacco intimidisse la guardia Ali di Cielo e la distraesse in modo che Whisper potesse fare qualcosa.
    "Basta!!! Smettetela!! Basta combattere!! Siamo tutti draghi!! Siamo tutti uguali!!" urlò Firn rialzandosi di quota e tornando a volare ad una quota più alta per mettere più distanza possibile tra lui e gli Ali di Cielo che cercarono di aprire le ali per inseguirlo ma erano troppo indaffarati con gli altri draghi.
    Firn, da canto suo, sperò che le sue parole pacificatorie fossero ascoltate da tutti.
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    CITAZIONE (shiny_wolf @ 4/4/2019, 01:17) 
    CITAZIONE (~*Lilith*~ @ 4/4/2019, 00:18) 
    Mandiamo le 7 piaghe d'Egitto sulla Polonia :trolluccello:

    Più che sulla Polonia direi di mandarle su tutti i co***oni e via.

    Se fossi nella mia vera forma draconica, me ne occuperei io stesso a sistemare tutti questi co***oni (oh, senza offesa per certe ghiandole maschili, intendiamoci)...e sarei molto peggio delle 7x7 piaghe d'Egitto... :eheh: :eheh:
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    Ma è bellissima!!!! :zizi: :*_*: :*_*: :*_*: :*_*:
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    Bellissimi disegni, bravissima!!! :zizi: :zizi:
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    Firn, dopo aver travolto il simpatico Ali di Pioggia senza trafiggerlo con artigli ramponati e spuntoni, riuscì ad aggirare tutti e ad avviarsi verso il mare. Non che volesse troncare sul nascere delle potenziali amicizie, il racconto di Whisper gli fece capire la sua reazione verso l' Ali di Ghiaccio, ma il suo bisogno ora era lavarsi via il fango. Notò che alle sue spalle Seagull lo stava seguendo, chiamandolo per chiedergli alcune cose su di lui, l'Ali di Ghiaccio si fermò e fece per parlare ma l'improvviso avvertimento della femmina Ali di Notte gli bloccò le parole sul nascere, facendogli scattare tutti gli allarmi interni. Firn non proferì verbo, tese le orecchie ed annusò l'aria. Oltre allo sciabordio delle onde del mare, allo stridere dei gabbiani e allo stormire leggero delle foglie, si udirono dei colpi d'ala in avvicinamento, e subito dopo delle voci lontane.
    Draghi. Che misero tutti in allarme.
    Stavolta Firn non si fece prendere dai suoi momenti di stoltezza e reprimendo l'istinto di farsi un zampaluvio in mare, si mise a correre verso l'interno della Foresta, ripercorrendo lo stesso tragitto e marcando le impronte nel fango che aveva lasciato poco prima, cercando di spazzarle con la coda mentre correva. Si fermò solo un attimo per indicare agli altri con la zampa anteriore destra un punto imprecisato verso l'alto, per suggerire di arrampicarsi sugli alberi senza fiatare.
    L'Ali di Ghiaccio trovò un albero abbastanza grosso non molto distante da quello che si era incastrato poco prima e iniziò ad arrampicarsi, piantando i numerosi artigli seghettati nel tronco. Scalava il tronco dalla parte opposta rispetto alla spiaggia in modo tale che i draghi che stavano arrivando non potessero vedere il suo colore bianco e si premunì di tenere le ali aderenti al corpo il più possibile. Man mano che scalava, il legno gli si incastrava in schegge nelle finissime seghettature degli artigli ma grazie al fatto di avere sei dita per zampa, gli consentiva di procedere con buona presa. Ben presto giunse alla prima biforcazione dell'albero, un grosso quadrivio ad angolo acuto dal quale dipartivano quattro grossi rami verso l'alto e li si fermò nell'incavo sperando che i grossi rami che nascevano dall'altrettanto grosso ramo lo nascondessero a sufficienza.
    Sulla spiaggia apparvero due Ali di Cielo, uno di color arancio-marrone e l'altro di un rosso un po' sbiadito, che sembrava che stessero cercando qualcuno. Con ogni probabilità si trattava di una pattuglia di ricerca, quello che Firn voleva evitare. Sembrava che le due guardie non andassero tanto in sintonia tra loro, perchè il drago rosso minacciò l'altro. Che andassero d'accordo o no, comunque non erano stupidi perchè sentirono qualcosa e improvvisamente dalla spiaggia puntarono verso la foresta, proprio lungo il sentiero che aveva tracciato Firn. Il drago bianco piantò gli artigli nell'albero quando vide il drago arancio-marrone balzare tra gli alberi mentre l'altro annusava e studiava le impronte di Firn.
    Gli altri draghi erano spariti dalla sua visuale ma l'Ali di Ghiaccio non ci pensò nemmeno ad esporre il muso e il collo per controllare dove fossero andati ma sperò che si fossero nascosti bene come lui.
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    Bellissimi disegni, complimenti come sempre!
    A volte tu sottovaluti la tua arte, ma posso dirti che disegni davvero bene!! :*_*: :*_*: :*_*:

    CITAZIONE (shiny_wolf @ 23/2/2019, 21:09) 
    E manda a cagare (vorrei dire di peggio ma devo mantenere l'immagine di una persona ben educata almeno sul forum) chi ti dice che rovini la vita agli altri se non ti laurei all'età che vogliono loro anche da parte mia. Non stare proprio a sentirli.

    Concordo pienamente! Con tutte le volte che ho usato tale augurio, i cessi sarebbero sempre occupati! :eheh2: :eheh2:
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    Non era successo niente, o almeno, non stava succedendo niente. Nessuno gli aveva strappato le ali per picchiarlo sul muso, nessuno gli aveva divelto gli artigli, nessuno gli aveva mozzato la coda. Anzi, i draghi che lo avevano circondato si erano dimostrati cordiali ed amichevoli. L'Ali di Pioggia si era messo tra lui e la femmina Ali di Notte per evitare scintille tra i due mentre proprio l'Ali di Notte, che era ibridata con qualcuno della sua tribù, si scusò, si presentò come Whisper e si offrì per aiutarlo a liberarlo. La sua aggressione improvvisa forse era derivata dal fatto che qualcuno della sua tribù ce l'avesse con lei per qualche motivo. Ipotesi più che valida, visto che gran parte degli Ali di Ghiaccio erano ottusi, guerriglieri e anche cafoni.
    Whisper e Striking, l'Ali di Pioggia, afferrarono le zampe di Firn per svellerlo dall'albero ma l'operazione non fu così facile, visto che le candide zampe dell'Ali di Ghiaccio erano diventate viscide a causa del fango. Firn, per aiutarsi, si puntellò con le zampe posteriori contro il tronco per spingersi e finalmente riuscì a liberarsi. Diverse schegge di legno rimasero impigliate sulle sue creste dorsali mentre l'albero sembrava essere stato trapanato da diversi picchi rossi.
    Dopo essersi asciugato le lacrime strofinandosi il muso contro la spalla, Firn prese parola, finalmente con voce normale.
    "Grazie per avermi liberato....e mi scuso se mi ero nascosto ma avevo paura che foste dei guerrieri e dei nemici...volevo solo raggiungere la spiaggia e darmi una ripulita nel mare" disse ai due draghi che l'avevano liberato.
    Squadrò per un attimo Whisper e ora ne colse i dettagli che caratterizzavano la sua metà appartenente alla tribù di Firn, perfino il suo odore gli ricordava i ghiacciai del Nord.
    L'altra Ali di Notte, che diceva di chiamarsi Shadowseer, rimase un po' in disparte e chiacchierava qualcosa riguardo a dei frutti per dei colori.
    "Ma vuole dipingersi il corpo?"
    Per quanto riguarda l'Ali di Mare, che si chiamava Seagull, iniziò a tempestare di domande la dragonessa che aveva prima aggredito e poi aiutato Firn riguardo all'ostilità tra Ali di Notte ed Ali di Ghiaccio, all'ibridismo e ai poteri delle rispettive tribù, per poi scusarsi, un po' come aveva fatto Whisper a Firn.
    "Il soffio degli Ali di Ghiaccio non è per niente strano. E semplice ghiaccio. Io ho imparato ad usare il mio soffio a fin di bene....sono un curatore...un medico. Uso il soffio ghiacciato per lenire il dolore e sanare le ferite." disse Firn, dondolandosi sulle zampe.
    "E...se volete scusarmi...ma è tutto il giorno che non vedo l'ora di ripulirmi" aggiunse, dirigendosi lentamente verso il mare.
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    Bellissimi disegni, bravo!!!! :tail: :tail: :tail:
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    Le voci si facevano sempre più vicine a lui e dalle parole che ora sentiva chiaramente, capì che era stato scoperto per aver tralasciato la coda esposta. Dannazione a se stesso, si diceva, quando andava in panico e non sapeva cosa fare, Firn commetteva degli errori banalissimi, come lasciare la propria coda bianca in bella vista in una foresta dove c'erano tutti i colori tranne il bianco.
    Il primo a scoprirlo fu quello che lui riteneva meno pericoloso, cioè il maschio Ali di Pioggia color limone che penzolava dagli alberi; lo riteneva poco pericoloso non solo perchè era maschio, ma perchè era l'unico con tono di voce tranquillo e giocoso come un cucciolo.
    Fu quasi tentato di uscire allo scoperto e andare incontro all'Ali di Pioggia ma in quel momento una delle femmine gli si parò davanti con fare molto aggressivo, accusandolo di controllarla e di essere mandato lì da qualcuno. La femmina Ali di Notte ringhiava minacciosa verso l'Ali di Ghiaccio, il quale nemmeno si accorse che la femmina condivideva parte del suo sangue, tanto era terrorizzato Firn.
    "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!!"
    Il giovane drago bianco cacciò un urlo così acuto che sembrava lo strillo di terrore degli Scavenger e fece un balzo all'indietro, senza minimamente pensare che dietro a lui c'era il grosso albero. Le spine acuminate della cresta dorsale di Firn forarono il tenero legno della pianta e li rimasero incastrate, intrappolando il drago che più si dibatteva e più si incastrava.
    "Aiutoooooooooooooo!!!!!"
    Per difendersi, ma anche per nascondersi dalla vergogna, l'Ali di Ghiaccio si chiuse a bozzolo nelle proprie ali e iniziò a piangere come un draghetto.
    "Non... uccidermi....n...non...p...picchiarmi.....non....t...torturarmi....ti.....prego....non........." le parole di Firn erano flebili, attutite dallo scudo alare e rotte dal suo pianto che non accennava a smettere. Ovviamente non rispose alle domande di quella femmina aggressiva.
    Solo quando arrivò l'altra dragonessa il pianto di Firn mostrò una lievissima tendenza a calmarsi, ma era come dire "ora piove bene ma poco fa pioveva un po' più forte". La seconda dragonessa invitò Firn a presentarsi e a scoprirsi.
    Le ali lievemente argentee di Firn si aprirono appena appena, giusto quello spiraglio da consentire all'Ali di Ghiaccio di vedere chi era l'altra dragonessa, impresa tanto facile quanto difficile, in quanto i suoi occhi erano gonfi di lacrime.
    "Io.......mi......chiamo.....F......Firn.....e vengo......in.....pace....." furono le parole un po' più chiare del drago bianco, che continuava a sospirare e a tremare di paura. Perfino un cucciolo appena uscito dall'uovo poteva essere più aggressivo di Firn, in quel momento.
    E come se non bastasse, era inchiodato all'albero con la sua stessa cresta.


    Ma lo avete fatto piangere, povero cucciolo!!! XDDDD :blush: :coffcoff:
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    Scendere nella Foresta Pluviale per cercare i famigerati Artigli della Pace non fu una buona idea per Firn.
    Il Regno degli Ali di Fango rifletteva a pieno il nome dei draghi che vi vivevano. La foresta pluviale era tutta un fango marrone e colloso.
    Da quando era atterrato in quella foresta dal caldo soffocante, Firn ebbe subito nostalgia del suolo duro e gelido del Regno del Ghiaccio.
    Le sue zampe, perfettamente adattate per il ghiaccio, ora affondavano di un fango molle ed appiccicoso ed erano diventate completamente nere fin ad oltre le caviglie. Il fango gli si era infilato dapertutto: tra le dita, tra le scaglie, tra gli artigli e perfino tra i denti seghettati di ogni suo singolo artiglio. Non si riusciva più nemmeno a vedere quante dita avesse per zampa, cioè sei.
    "Che schifo.....ma come fanno i draghi di qui a zampettare su questa melma...?" pensava di continuo l'Ali di Ghiaccio mentre scrollava inutilmente le zampe. Nemmeno le pozzanghere riuscivano a lavar via quella fanghiglia appiccicosa. Non riusciva nemmeno più ad arrampicarsi sugli alberi, dato che i suoi artigli seghettati erano ormai completamente avvolti dall'argilla.
    Il semplice zampettare gli era diventato molto faticoso, sembrava che avesse delle pietre legate alle zampe e procedeva in maniera vergognosamente lenta ed impacciata, lasciandosi dietro delle orme che ormai non sembravano più zampe di drago. Non riusciva nemmeno a spiccare il volo.
    Era dalla mattina che vagava senza meta, incontrando molti animali della giungla pluviale ma nessun Ali di Pioggia, evidentemente troppo impegnati a svolazzare in alto sugli alberi e più volte ebbe l'impressione di essere visto. Del resto, un drago così bianco era visibilissimo nel verde e nei colori vivaci della foresta. Ora era pomeriggio inoltrato e la fame si faceva sentire quando Firn vide una luce più forte davanti a se. Tese le orecchie ed aguzzò l'olfatto cercando di capire cosa gli inviava la Natura. Assieme all'ormai continuo odore umido della foresta, sentì anche un odore stuzzicante e salato: il mare.
    "Il mare!!! Finalmente posso farmi un bagno fresco, pulirmi le zampe da questa schifezza fangosa e mettere qualcosa sotto i denti!" disse Firn ad alta voce.
    L'Ali di Ghiaccio, già con il pensiero alla pulizia del suo corpo, si fiondò verso la fine della foresta ma in quel momento, proprio da quella direzione, provennero delle voci. Voci di alcuni draghi, tra cui una femmina che urlava ad alta voce.
    Firn si bloccò sul posto e si nascose dietro un grosso albero per capire chi fosse. Il suo morale tornò basso, come le sue quattro zampe inzaccherate, avrebbe voluto farsi un bel bagno in santa pace da solo, l'ultima cosa che avrebbe desiderato erano dei draghi che lo sbirciassero.
    Dalla sua posizione, Firn individuò due dragonesse nere che sembravano Ali di Notte, un drago verde limone penzolante da un albero che sembrava un Ali di Pioggia e, verso la spiaggia, una dragonessa azzurra, troppo lontana per capire la razza ma Firn pensò che si trattasse di un Ali di Mare.
    "Che fossero gli Artigli della Pace?" pensò Firn.
    Sapeva che gli Artigli della Pace erano composti da draghi di razze differenti ma questi qui dovevano essersi appena conosciuti, da come parlavano. Uffa, proprio ora e proprio li dovevano venire tutti a farsi il bagno?
    Il muso bianco di Firn si sporse di più e in quel momento una delle due dragonesse nere si diresse proprio nella sua direzione. Firn ritirò subito il muso ma la sua coda rimase srotolata e in bella vista: una lunga coda bianca irta di spine azzurro ghiaccio appoggiata al suolo nero e marrone della foresta.
    L'Ali di Ghiaccio cercò di reprimere le imprecazioni in dialetto della sua terra quando si accorse che la sua coda era in bella vista e la richiamò velocemente, sperando che nessuno la notasse.
    Gli ci volevano alcuni momenti per pianificare il da farsi: aggirare i draghi o andare loro incontro?
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